Ci hanno tolto

di Gaetano Pedullà

La prova generale, ieri, è stata funesta. Mentre i leader politici continuavano a darsele di santa ragione, i mercati hanno testato quanto possiamo resistere in caso di nuovi attacchi speculativi contro l’Italia. Da mezzo mondo sono partiti tutti insieme massicci ordini di vendita per i nostri titoli del debito pubblico. E l’effetto è stato catastrofico. Lo spread è balzato a 200 punti, mostrando chiaramente quanto siamo disarmati. Poi qualcuno ha comprato, forse con lo zampino della Banca centrale europea, e tutto si è rasserenato. Per ora. Se il giorno dopo le Europee il barometro della politica segnerà tempo instabile, com’è probabile, allora sì che vedremo scatenarsi la tormenta. È questa la vera dittatura del nostro secolo. Mica Hitler o Stalin, fantasmi di altri tempi. Oggi ci sono metodi più sofisticati per dominare il mondo. E l’uomo, ma persino gli Stati, sono poca cosa di fronte allo strapotere della grande finanza. Più di cinquanta anni fa le migliori menti europee l’avevano capito, trovando già allora la soluzione a questo tipo di scenario. Nasceva così la Comunità europea e a seguire l’Unione. Doveva essere uno scudo, ma oggi è una zavorra. Dalla moneta ai vincoli economici, dalla mancanza di solidarietà tra gli Stati alla miopia di chi si oppone agli Eurobond, troppi sono ormai i delusi. Disgustati da una campagna elettorale in cui si è parlato d’altro. Ma anche incavolati neri per il fallimento di un progetto dove i popoli non contano nulla, soppiantati dallo spread, dai debiti pubblici e da una crisi che ci ha tolto tutto, anche l’illusione di essere europei.