Cinque Stelle, ecco le liste nei collegi plurinominali. Di Maio in Campania 1, blindati pure Paragone e De Falco. Carelli correrà per l’uninominale

Dopo tre giorni d’attesa (le votazioni si sono chiuse giovedì scorso alle 22), è stato pubblicato sul blog di Beppe Grillo l’elenco dei candidati per i collegi plurinominali del Rosatellum che saranno presenti nelle liste del Movimento 5 Stelle (M5S), “così come definiti dalle parlamentarie e nel rispetto di quanto definito dalla legge elettorale”.

Alla Camera, nei tre collegi plurinominali di Campania 1, ci sono Luigi Di Maio, Roberto Fico e Luigi Gallo mentre in Campania 2 Carlo Sibilia, Margherita Del Sesto e Angelo Tofalo. E poi Carla Ruocco, Federica Daga e Stefano Vignaroli nei tre collegi plurinominali di Lazio 1; Marta Grande e Luca Frusone nel Lazio 2. Davide Tripiedi, Paola Carinelli, Manlio di Stefano, Riccardo Olgiati in Lombardia 1; Niccolò Invidia, Fabiola Bologna in Lombardia 2, Claudio Cominardi, Guia Termini in Lombardia 3, Iolanda Nanni, Alberto Zolezzi in Lombardia 4. E ancora Laura Castelli, Fabiana Dadone, Jessica Costanzo, Davide Crippa capilista nelle 4 circoscrizioni piemontesi.

Ecco l’elenco dei candidati che saranno presenti nelle liste del Movimento 5 Stelle

Il presidente dell’Adusbef ed ex senatore dell’Idv, Elio Lannutti, sarà invece capolista nel collegio plurinominale Lazio 2. Paola Taverna, senatrice uscente molto popolare fra attivisti e simpatizzanti, guiderà la lista nel Lazio 1, dove compare fra gli altri, ma al numero 4, il giornalista Franco Fracassi. Nel collegio Lazio 3 la testa di lista è toccata a un’altra parlamentare uscente, la biologa Elena Fattori.

L’ex direttore de La Padania, Gianluigi Paragone, sarà invece capolista al Senato in Lombardia 3 al fianco di Danilo Toninelli e Vito Crimi. Stesso discorso per il comandante Gregorio De Falco (Toscana, sempre per il Senato). L’ex direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli, correrà invece per l’uninominale così come pure il presidente Forum disabili, Vincenzo Zoccano.

Da Pescara intanto Di Maio ha dettato la linea. Nel programma del Movimento non c’è il referendum sull’euro; c’è invece la promessa di ridurre di 40 punti il debito pubblico e di fare investimenti ad alto moltiplicatore sforando il tetto del 3% del deficit/Pil. “Ma non vogliamo rompere con l’Europa”, ha assicurato Di Maio lanciando, sul piano economico, l’abolizione dell’Irap per le Pmi, la riduzione dell’Irpef per il ceto medio e una soglia della no tax area aumentata a 10mila euro.

Le coperture? Saranno dettagliate nei prossimi giorni, ha spiegato il candidato premier dei Cinque Stelle assicurando che con diverse misure, come il taglio agli sprechi (“di cui siamo la dimostrazione vivente”) e l’eliminazione dei finanziamenti a pioggia per le imprese, i soldi si troveranno. Il vicepresidente della Camera si è mantenuto prudente sull’immigrazione, lanciando il potenziamento delle forze dell’ordine e le intercettazioni informatiche, con virus trojan in computer e cellulare per “i reati di corruzione”.