Clan in Lombardia, Calenda ha la coda di paglia

Il candidato alle regionali in Lombardia Majorino aderisce all’appello di Wikimafia e il leader di Azione Calenda lo attacca.

Clan in Lombardia, Calenda ha la coda di paglia

Il voto in Lombardia si avvicina e la tensione sale. Così anche l’iniziativa dell’associazione Wikimafia – fondata nel 2013 da Pierpaolo Farina con lo scopo di organizzare eventi culturali e campagne di sensibilizzazione sul territorio lombardo – diventa terreno di scontro nel rush finale delle elezioni Regionali.

Il candidato alle regionali in Lombardia Majorino aderisce all’appello di Wikimafia e il leader di Azione Calenda lo attacca

Si tratta dell’evento organizzato per non lasciare la criminalità organizzata nel cono d’ombra della campagna elettorale. Che ha fatto letteralmente infuriare il leader di Azione, Carlo Calenda. Che ha accusato Pierfrancesco Majorino di aver dato dei “mafiosi” a Letizia Moratti e Attilio Fontana e ai rispettivi candidati consiglieri che non hanno aderito all’invito di Wikimafia.

Ma a ben vedere Majorino, nell’accettare il confronto (e come lui 63 candidati del centrosinistra) non ha dato del mafioso a nessuno. Limitandosi a sottolineare che Moratti non ha ancora risposto e che nelle liste legate alla candidata di Azione solo 11 candidati hanno aderito. Stesso discorso per Fontana, con solo 2 candidati dell’intero centrodestra lombardo ad aver accettato il confronto.

Majorino ha postato la grafica di Wikimafia, commentando così: “E ho detto tutto”. Scatenando la risposta al vetriolo di Calenda contro le accuse rivoltegli che in realtà nessuno ha formulato: “La trasformazione grillina. Completata direi. Sono mafiosi perché non hanno aderito alla call con un’associazione. Avanti così”.

 

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