Cnel, tutti a caccia di poltrone. Ricorso al Tar libera 17 posti

di Clemente Pistilli

Saltano diciassette poltrone al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. Il Tar del Lazio ha annullato le nomine dei rappresentanti delle imprese, fatte dopo i tagli al Cnel con il decreto Salva Italia, e fatto tornare al loro posto, fino a che non verranno scelti nuovi rappresentanti, i consiglieri nominati nella precedente consiliatura. Un provvedimento preso accogliendo il ricorso dell’Ania, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, che aveva lamentato di essere rimasta fuori dall’organo consultivo nonostante gli assicuratori costituiscano una componente importante dell’economia nazionale.

I tagli
Raccolto il testimone da Silvio Berlusconi, nel novembre 2011 Mario Monti si trovò a gestire una situazione difficile. Il suo era un Governo di emergenza, messo su per far fronte alla pesante crisi economica. Venne approntato subito un piano di risanamenti, di “tagli”, in pratica di “lacrime e sangue” per i cittadini, subito evidente con il cosiddetto decreto “Salva Italia” del dicembre di due anni fa. Un pacchetto normativo che, tra l’altro, ha previsto un alleggerimento proprio del Consiglio nazionale dell’economia e lavoro, organo che ha il compito di esprimere pareri e presentare iniziative di legge nel campo della legislazione economica e sociale. Nel Cnel, presieduto dall’economista Antonio Marzano, ex ministro delle attività produttive nel secondo Governo Berlusconi, sedevano 121 esperti, rappresentanti delle categorie produttive, delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni di volontariato. “Super Mario” ha ridotto a 64 i consiglieri e quelli per le attività produttive sono passati da 99 a 48, circa la metà. Decadute le nomine fatte a luglio del 2010, su proposta di Palazzo Chigi a metà gennaio dello scorso anno il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha così nominato il nuovo Consiglio.

Il no degli assicuratori
A non gradire le scelte fatte dal presidente Monti e avallate da Napoletano è stata l’Ania, fondata nel 1944 e impegnata a rappresentare le imprese di assicurazione che operano in Italia. L’associazione, presieduta da Aldo Minucci, che è anche vicepresidente di Telecom Italia spa, e che ha come direttore generale il prof Dario Focarelli, docente a “La Sapienza” e alla “Tanaka Business School” di Londra, fino al 2012 aveva un proprio rappresentante nel Cnel, Fabio Cerchiai. Mentre Confindustria aveva mantenuto più consiglieri, gli assicuratori si trovavano così fuori dalla stanza dei bottoni. L’Ania ha subito fatto ricorso al Tar, specificando che le nuove nomine dovevano, come previsto dalla stessa legge, tenere conto della maggiore o minore rappresentatività delle diverse organizzazioni di categoria e garantire il pluralismo. Doglianze ora accolte dai giudici amministrativi del Lazio. Per il Tar “il provvedimento di nomina dei diciassette rappresentanti dell’industria è privo di una confacente motivazione” e “viziato per difetto di istruttoria”. Annullate così le nomine dei consiglieri dell’industria e rimessi immediatamente al loro posto quanti rappresentavano tale categoria fino al momento dei “tagli” disposti da Monti, a partire da Cerchiai dell’Ania per passare alla ex presidente degli industriali Emma Marcegaglia.

Defenestrati
A dover fare subito fagotto e ad abbandonare la poltrona, su ordine dei giudici del Tar del Lazio, sono così i diciassette attuali rappresentanti di Confindustria, Federpesca, Coldiretti, Confetra, Confartigianato, Confitarma, Confservizi, Confcommercio, Confesercenti, Abi e Confagricoltura. A casa, per la confederazione degli industriali, Costanzo Jannotti Pecci, imprenditore nel settore idrotermale e turistico, Daniel Kraus, Antonio Maria Colombo, direttore generale di Assolombarda, Delio Napoleone, Pasquale Carrano e Marcella Panucci, direttore generale della confederazione, Marco Giuseppe Venturi per Confesercenti, Luigi Giannini per Federpesca, Giannalberto Luzi per Coldiretti, Antonio Patuelli, presidente della Cassa di risparmio di Ravenna, ex deputato e sottosegretario alla Difesa nel Governo Ciampi, per l’Abi, Cesare Fumagalli, componente del CdA di Unicredit, per Confartigianato, Giuseppe Perasso per Confitarma, Mario Guidi per Confagricoltura, Giancarlo Cremonesi, presidente della Camera di commercio di Roma, per Confservizi, Enrico Postacchini e Bernardino Abbascià per Confcommercio, e Nereo Marcucci per Cofetra. In attesa dei nuovi consiglieri tornano i vecchi.