Collegamenti per la Sardegna, ecco le sanzioni

di Fausto Tranquilli

Costa tanto andare in Sardegna. Troppo. E i patti fatti dalla Compagnia italiana di navigazione, la Cin spa, quando con il Governo Berlusconi è stato dato l’ok a una nuova privatizzazione e consentita l’acquisizione del ramo di azienda di Tirrena, non sono stati rispettati. L’Antitrust ha deciso: due multe pesanti. Una per la stessa Cin e l’altra per la società che la controlla, la Moby spa, 271 mila euro per la prima e mezzo milione per la seconda. In totale quasi 800 mila euro da tirare fuori nell’arco di novanta giorni.

Patto disatteso
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel 2012, ha dato il via libera all’acquisizione del rampo di Tirrena, relativo al trasporto passeggeri e merci tra l’Italia e le isole, ponendo diversi paletti. Tra questi il divieto di mantenere accordi con operatori concorrenti finalizzati a commercializzare titoli di viaggio e il divieto di aumentare la tariffa di più di quanto necessario a far fronte alla variazione dei costi del carburante tra il 2009 e il 2012. Queste due clausole non sarebbero state rispettate dalle due società. Ne è convinta l’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella, che ha compiuto un’articolata istruttoria e ascoltato anche le ragioni della Regione Sardegna. L’ente pubblico ha lamentato l’aumento dei costi per i collegamenti con l’Italia centro-settentrionale, che si sarebbero aggirati sul 30%. Sulla commercializzazione dei titoli di viaggio sono invece stati individuati accordi rimasti in piedi sulle tratte Genova-Porto Torres e Civitavecchia-Olbia.

La stangata
Inutili le giustificazioni date dalla Cin e dalla stessa Moby, quest’ultima controllata dall’armatore napoletano e velista Vincenzo Onorato, che nel 2012 ha registrato un fatturato di 273 milioni di euro. E proprio andando a vedere il volume d’affari delle due società per azioni, dopo aver deciso di infliggere le sanzioni, l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha stabilito l’entità della multa. Per pagare, la spa di Onorato e la Compagnia italiana di navigazione hanno tre mesi di tempo. Si tratta dell’ennesimo provvedimento preso in un settore, quello dei collegamenti tra l’Italia e le isole, Sicilia, Sardegna e arcipelaghi minori, dove da tempo i contenziosi si stanno moltiplicando. Alle sanzioni seguono quasi sempre ricorsi e, dopo le privatizzazioni, prima che torni il sereno nei trasporti marittimi in Italia sembra proprio che occorra del tempo.