Come cambiano le 5 Stelle. Cicchitto e Cirino Pomicino danno il benvenuto a Grillo nel club dei garantisti

Beppe Grillo deve pagare dazio alla svolta in senso garantista del Movimento 5 Stelle. E Paola Muraro non cela il proprio disappunto.

Comunque la si veda, si tratta di una buona notizia per la cultura politica: il Movimento 5 Stelle vara un nuovo codice, e diventa più garantista, scoprendo che l’avviso di garanzia non ha nulla a che vedere con una condanna. Ma Beppe Grillo deve pagare dazio alla svolta: gli avversari politici hanno infatti annotato la retromarcia innestata per calcolo politico. I pentastellati sono al potere in molte città e il rischio di incappare in un’inchiesta è sempre molto elevato quando si ricoprono incarichi amministrativi. Tanto che l’ex assessore all’Ambiente di Roma, Paola Muraro, ha accolto con rammarico la nuova posizione: “Se il post fosse uscito prima, e se la situazione fosse stata affrontata nel modo dovuto, forse non avrei dato le mie dimissioni”, ha commentato.

“Beppe Grillo è sulla buona strada per entrare nel club dei garantisti con Piero Sansonetti, Tiziana Maiolo Cirino Pomicino e qualche altro di noi. Se la compagnia gli crea qualche imbarazzo ce lo dica”, ha affermato il deputato del Nuovo Centrodestra, Fabrizio Cicchitto. E l’ex fedelissimo di Silvio Berlusconi ha evidenziato un altro aspetto: “Grillo deve essere coerente. Se vuole diventare garantista deve esserlo per tutto e tutti. In caso diverso egli tramuterebbe se stesso in una parodia di tribunale con giudice unico che deciderebbe quale avviso è buono e cattivo”. Parole che seguono l’intervento dell’ex ministro democristiano, Paolo Cirino Pomicino. “Le vie della provvidenza possono essere molte. Se il ripristino dell’ordine costituito europeo salva Raggi, evviva Raggi. Se questo è lo strumento per riportare Grillo sulla via di Damasco, ben venga”, aveva dichiarato a poche ore dalla diffusione del nuovo codice etico grillino.

Meno filosofica è stata la presa di posizione dell’eurodeputata di Forza Italia, Daniela Santanchè. “Le capriole di Grillo, che da giustizialista giacobino si trasforma in garantista per convenienza, sono l’emblema del modo in cui i 5 Stelle provano a sopravvivere. I dilettanti allo sbaraglio ora rinnegano anche le loro pazzie”, ha attaccato la berlusconiana.