Commissione Banche, lezione di stile di Lannutti. Il senatore rinuncia a guidare l’organo parlamentare d’inchiesta

Un lungo post con cui il senatore Elio Lannutti ha annunciato, come già aveva preannunciato due giorni fa Luigi Di Maio, il passo indietro sulla presidenza della Commissione Banche. “La mia decisione – ha spiegato con un lungo post – non dipende in alcuna misura dalla posizione lavorativa di mio figlio e, men che mai, da un inesistente conflitto di interesse”. Il figlio, infatti, non ha alcuna carica dirigenziale ma è un semplice impiegato. “L’unica ed esclusiva ragione che mi ha spinto a compiere questo passo – ha spiegato ancora Lannutti – è stata quella di non fornire più alcun alibi: la commissione deve assolutamente partire, il prima possibile”.

”Il mio rispetto nei confronti dei cittadini, in primis, e del Parlamento, che ho l’onore e il privilegio di rappresentare, è tale che non farei mai nulla che possa arrecare il minimo danno. Le istituzioni vengono prima dei nomi e di qualsiasi carica, sempre”. Immediate sono arrivati gli accorati ringraziamenti di parlamentari del Movimento cinque stelle.

“Il suo atto descrive appieno la correttezza e il rispetto che il senatore Lannutti nutre nei confronti dei cittadini, delle istituzioni e del Movimento 5 Stelle. Le illazioni di cui è stato oggetto non scalfiscono minimamente la sua lunga battaglia per la tutela dei risparmiatori, la sua storia e la sua persona”, ha detto il capogruppo 5S al Senato, Gianluca Perilli. “Del ‘mai fu’ presidente della commissione banche Lannutti non sentiremo di sicuro la mancanza”, ha invece dichiarato il senatore di Forza Italia, Massimo Ferro.