Con la fine del lockdown torna la criminalità. Gabrielli invia una circolare a prefetti e questori. Disagio sociale e rischio infiltrazioni mafiose preoccupano il capo della Polizia

Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha inviato una circolare a tutti i questori, prefetti e ai capi delle direzioni del Dipartimento di Pubblica Sicurezza nella quale si indicano le linee per riorganizzare gli uffici e calibrare tutti i servizi sul territorio in vista della Fase 2 il cui avvio è previsto il 4 maggio. La fine del lockdown porterà, infatti, a una ripresa della criminalità comune e predatoria e il tentativo delle mafie di infiltrarsi nell’economia legale.

La circolare di Gabrielli fornisce una serie di misure operative al personale, a partire dalla necessità di riorganizzazione i luoghi di lavoro per assicurare il distanziamento sociale fino alla rimodulazione degli orari di lavoro, dall’utilizzo dello smart working e dei dpi fino al trattamento economico per chi è impegnato nell’emergenza.

“L’allentamento delle misure di contenimento e la riapertura delle attività produttive e commerciali – si legge nella circolare diramata dal capo della Polizia – determineranno un inevitabile incremento dei traffici, sotto il profilo della mobilità privata e pubblica, ed una più intensa fruizione degli spazi pubblici e comuni da parte della cittadinanza. In tale scenario, prevedibilmente, si assisterà ad una ripresa della attività delittuose riconducibili alla cosiddetta criminalità diffusa così come al tentativo della criminalità organizzata di infiltrarsi nel tessuto economico, gravemente colpito dalla crisi di liquidità”.

Secondo l’analisi di Gabrielli, il disagio sociale ed economico provocato dal lockdown potrebbe avere ripercussioni sull’ordine pubblico. “Le autorità di pubblica sicurezza e la Polizia – si legge ancora nel documento – si misureranno con le varie espressioni del disagio socio-economico derivanti dalla congiuntura indotta dall’epidemia, con inevitabili riflessi sotto il profilo dei servizi di ordine pubblico”.