Con Putin niente è scontato. “Prepararsi ad ogni evenienza”. Parla l’eurodeputato M5S, Castaldo: “Economia italiana a rischio, il Pnrr va rimodulato”

Per l’eurodeputato M5S Castaldo le sanzioni economiche alla Russia avranno un impatto considerevole sull’economia italiana”.

Una “rimodulazione del Pnrr” per sostenere le aziende e le famiglie “colpite dal caro bollette e dal probabile blocco delle attività economiche in Russia”. Questa è la proposta che arriva da Bruxelles ad opera di Laura Ferrara e Fabio Massimo Castaldo, eurodeputati M5S. “È innegabile – spiega Castaldo intervistato da La Notizia – che le sanzioni economiche avranno un impatto considerevole sull’economia italiana”.

Crede l’Ue sia stata colta impreparata dalla decisione di Putin?
In molti speravamo che si potesse scongiurare il rischio di questa drammatica aggressione militare della Russia verso l’Ucraina, anche se i segnali sul campo erano sempre più chiari ed evidenti, l’intelligence americana aveva ragione. I leader dei Paesi europei, da Macron a Scholz a Draghi, hanno messo in campo nelle ultime settimane uno sforzo diplomatico non indifferente, ma evidentemente sono stati volutamente raggirati da Putin, che con ogni probabilità aveva già deciso da tempo di invadere l’Ucraina. Al di là di questo, è nostra convinzione e interesse che l’Unione europea sia veramente protagonista nello scacchiere internazionale poiché purtroppo, allo stato attuale, non ne ha i mezzi. Gli manca quell’autonomia strategica multilivello indispensabile per difendere la sua sicurezza, non solo in campo strettamente militare ma anche a livello politico, economico ed energetico.

Al momento non sono previste azioni militari. Crede però che questo rischio ci sia?
Il segretario Jens Stoltenberg ha escluso l’impegno delle forze Nato sul territorio ucraino: esistono strumenti sicuramente più efficaci in funzione dissuasoria a partire da sanzioni proporzionate alla gravità dei fatti. Tuttavia, è evidente che dobbiamo prepararci a ogni evenienza, si spiega così l’attivazione dei piani di difesa decisa dalla Nato ieri.

L’Ue ha annunciato sanzioni durissime. In Italia però c’è chi dice che questo potrebbe essere controproducente per il nostro Paese. Lei cosa ne pensa?
Le sanzioni sono uno strumento fondamentale e vanno usate con intelligenza e tempestività. L’approccio da seguire è quello “more for more and less for less” e cioè l’imposizione di maggiori sanzioni in caso la situazione si aggravi, ma anche una loro riduzione se la situazione sul campo dovesse migliorare. L’invasione di uno Stato sovrano come l’Ucraina è un fatto gravissimo, pertanto è necessario che questo pacchetto sia pienamente proporzionale a quanto accaduto.

Cosa bisognerà fare per tutelare gli interessi dei nostri connazionali in Russia?
Gli interessi economici dovranno essere protetti assicurando un intervento nazionale ed europeo volto a sostenere imprese e famiglie colpite dalle conseguenze delle sanzioni e delle controsanzioni.

A riguardo che ruolo dovrebbe giocare l’Ue?
Ho proposto, insieme alla collega Laura Ferrara, una rimodulazione del Pnrr con l’obiettivo di destinare una parte delle risorse già disponibili in sussidi a fondo perduto e ristori per le aziende e le famiglie colpite dal caro bollette e dal probabile blocco delle attività economiche in Russia. In seguito, l’Ue dovrebbe allargare il Next Generation EU con un ulteriore stanziamento straordinario a sostegno delle economie degli Stati membri, basato sempre su emissione di debito comune.

All’interno del Parlamento europeo, però, ci sono anche posizioni non proprio allineate.
Il Parlamento europeo è più unito di quello che si pensi. Le posizioni di alcuni europarlamentari dell’estrema destra non sono nuove ma non devono preoccuparci, è il momento di stringerci attorno al popolo ucraino che sta già pagando il conto più salato dell’aggressività di Mosca. Martedì prossimo si terrà una plenaria straordinaria. Siamo pronti a fare la nostra parte. Ritengo doveroso che Matteo Renzi si sia dimesso dal board di una importanze azienda russa. Verrebbe da chiedersi come mai abbia accettato questo incarico senza ravvisarne l’inopportunità mentre ricopre ancora il ruolo di senatore.

Altro problema è il rischio di una nuova ondata di profughi.
Recentemente ho letto delle dichiarazioni molto positive da parte di autorevoli esponenti del governo polacco che hanno aperto all’ospitalità e alla solidarietà. Noi riteniamo che questo sia l’atteggiamento giusto, sempre, e non solo quando le crisi riguardano il cortile del vicino. Sono certo che l’Italia farà come sempre la sua parte, sia a livello governativo sia a livello di terzo settore. La generosità del popolo italiano è sempre stata un nostro punto di forza: non volteremo le spalle al popolo ucraino.