La Concorrenza di Draghi è un pannicello caldo. Supermario media sulle concessioni e si accontenta di una mappatura. Sui servizi locali si opta per la delega

Oggi in Cdm il ddl sulla Concorrenza. Supermario media sulle concessioni e si accontenta di una mappatura. Sui servizi locali si opta per la delega.

La Concorrenza di Draghi è un pannicello caldo. Supermario media sulle concessioni e si accontenta di una mappatura. Sui servizi locali si opta per la delega

Proseguiranno fino all’ultimo minuto disponibile i lavori di tecnici e partiti sul testo del ddl Concorrenza atteso oggi in Consiglio dei ministri. Provvedimento che il governo si era impegnato con il cronoprogramma del Piano nazionale di ripresa e resilienza a presentare già in estate. La cabina di regia riunita ieri non ha sciolto tutti i nodi aperti e su alcune questioni si è deciso di procedere con la via della delega anziché delle norme subito operative per avere più tempo per mettere a punto gli interventi e per trovare le intese nella variegata maggioranza che sostiene il governo Draghi.

Sulle concessioni – nervo scoperto della Lega – si prende tempo, scegliendo di procedere come con il catasto: per ora una mappatura dello stato dell’arte, che dovrà arrivare entro sei mesi dall’entrata in vigore delle norme. Una sorta di “operazione trasparenza” per avere intanto un quadro chiaro di chi le detiene, da quanto tempo e quanto paga. Mappatura, infine, che possa fare da base a eventuali futuri interventi sui meccanismi della messa a gara. Anche sulla questione delle concessioni idroelettriche, che sollevava dubbi sempre nella Lega, il punto di caduta sarebbe una spinta alle Regioni ad accelerare le gare insieme a un rafforzamento dei poteri sostitutivi dello Stato, che interverrebbe però solo quando le Regioni sono in ritardo.

Con il ddl sulla Concorrenza dovrebbe poi arrivare un pacchetto di misure sui farmaci per migliorare la distribuzione e accelerare l’immissione in commercio di nuovi medicinali, ma anche nuove norme per le nomine dei dirigenti medici, rivedendo i poteri dei direttori generali. Sui servizi pubblici non di linea l’ultima bozza indica una delega, che dovrebbe riprendere un ordine del giorno votato in Parlamento a fine ottobre. Su altri temi controversi, come i servizi pubblici locali, si sceglie la via della delega. Anche qui si prende tempo.

Diversi i settori in cui arriveranno presto delle novità, dalle gare per l’installazione delle colonnine di ricarica alla banda larga oltre a un elenco di una serie di attività che non avranno più bisogno di autorizzazioni per partire. Semplificazioni sono in arrivo anche sulla gestione dei rifiuti, fissando peraltro standard qualitativi sulla parte recupero che i gestori sono tenuti a rispettare. Tra le norme contenute nella bozza anche la previsione che le assicurazioni con sede legale in altri Stati membri sono obbligate ad aderire alla procedura di risarcimento diretto per la responsabilità civile auto. Norma pensata per eliminare un potenziale trattamento discriminatorio a danno delle imprese italiane rispetto alle imprese con sede legale in altri Stati membri, che altrimenti hanno maggiori possibilità di praticare tariffe più basse.

Un’altra norma prevede che le compagnie telefoniche debbano acquisire la prova del previo consenso del cliente prima di addebitare costi di servizi in abbonamento offerti da terzi. Norma studiata per contrastare il persistente fenomeno delle attivazioni inconsapevoli, fraudolente e irregolari. Si stabilisce il divieto anche di attivare senza il consenso espresso e documentato dell’utente servizi in abbonamento da parte degli stessi operatori o di terzi, inclusi quelli per contenuti digitali forniti con sms e mms, sia tramite connessione dati, con addebito su credito telefonico o documento di fatturazione.