Concorso all’Asl Napoli 1, la Regione fa fuori decine di idonei

A dicembre scade la graduatoria del concorso per l'Asl 1 di Napoli: così la Regione fa fuori decine di idonei.

Concorso all’Asl Napoli 1, la Regione fa fuori decine di idonei

Scade a dicembre la graduatoria degli amministrativi che hanno fatto il concorso all’Asl Napoli 1 Centro. Personale che rischia di perdere ogni speranza di essere assunto e per questo è pronto alla scontro col direttore generale dell’azienda Ciro Verdoliva. Coloro i quali tra agosto e dicembre del 2021 hanno superato le quattro prove preselettive del concorso per amministrativi (di categoria C) e collaboratori (categoria D) accusano la principale Asl del territorio e la Regione Campania di sostanziale immobilismo.

Rossella Pirozzi, presidente del Comitato Idonei Amministrativi Asl Napoli 1, attacca: “Secondo i nostri calcoli, circa 260 persone rischiano di veder vanificati tutti gli sforzi per superare le prove in piena pandemia. La graduatoria del concorso per gli assistenti amministrativi scade il 10 dicembre, quella per i collaboratori il 29. Chiediamo almeno una proroga’’. Una richiesta arrivata ieri mattina nel corso di un presidio davanti alla sede del Consiglio regionale della Campania al Centro Direzionale. “C’è una convenzione aperta con l’Asl Napoli 3 Sud (competente per la penisola sorrentina e il vesuviano) per gli assistenti amministrativi, potrebbero cominciare a scorrere le graduatorie per soddisfare quel fabbisogno’’ aggiunge Pirozzi.

Concorso Asl Napoli 1, i posti ci sono

Sulla questione delle convenzioni è intervenuta anche l’esperta di diritto e membro del Comitato, Lucia Naccarone, ricordando che altri enti e comparti possono avere l’autorizzazione per le convenzioni con l’Asl Napoli 1 Centro. A picchiare duro è anche Gennaro Saiello, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, che torna a denunciare le carenze sia di medici che di amministrativi nelle strutture sanitarie campane. “Il Covid – dice – ha insegnato poco; si continua a non valorizzare le nostre risorse’’.

Ma il dg Verdoliva, molto vicino al presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca che detiene anche la delega alla sanità, ribatte: “La nostra Asl ha assunto complessivamente 471 unità (337 assistenti amministrativi e 132 collaboratori amministrativi)’’. Inoltre, “nel 2023 si provvederà a utilizzare ulteriormente tali graduatorie con immissioni in servizio di 8 assistenti amministrativi e 4 collaboratori amministrativi’’. Basteranno di fronte alle tante carenze della struttura? Verdoliva cita il Piano triennale del fabbisogno 2022-2024, che stima l’utilizzo di 80 assistenti amministrativi e 40 collaboratori amministrativi. Sulla possibilità di attingere alle graduatorie in essere, così da indirizzo della Regione Campania verso le aziende sanitarie della Campania, Verdoliva però mette le mani avanti: “Non ci è stata richiesta adesione da parte di ulteriori Aziende”.

Il buco

Da documenti visionati, in riferimento alle graduatorie, al momento però risultano impiegate soltanto cinque unità all’Asl Napoli 3 Sud. Durante un incontro con Antonio Postiglione, direttore generale della Tutela della Salute in Regione Campania, il Comitato degli Idonei ha appreso come la strada da imboccare per tentare di tenere aperte tutte le graduatorie è quella di far approvare degli emendamenti alla Legge di Bilancio del Governo nazionale. Una missione quasi impossibile, vista la richiesta di non presentare emendamenti fatta dalla premier alla sua stessa maggioranza. Mentre le opposizioni difficilmente riusciranno a far aprire i cordoni della borsa al ministro Giorgetti.

Le storie degli idonei al concorso

Intanto sono tante e complesse le storie degli idonei ora fermi. “Al momento faccio la vigilantes in una società privata qui a Napoli: un lavoro totalmente diverso sia dal mio percorso di studi che per l’idoneità raggiunta di assistente’’, dice Francesca Zinno, 32 anni laureata in Scienze Politiche. Prostrato anche Nicola Guarino, 41 anni. “Avevo un’attività in proprio, ma data l’idoneità come assistente amministrativo l’ho chiusa. Sono sposato con due figli, devo comunque mantenere la mia famiglia’’. Per Nicola l’amarezza è di aver “affrontato due anni fa le varie prove in zona rossa, fatto a proprie spese i tamponi, acquistato i volumi per studiare e raggiunto i luoghi delle prove sui mezzi pubblici che rappresentavano veicoli di contagio, quando non si trovavano le mascherine”.