Ma come si fa a credere alla Meloni? La gente non vede che ha promesso mari e monti, ha illuso tutti e poi, arrivata al governo, fa tutto il contrario di quello che predicava?
Ariana Fei
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Gentile lettrice, il tema delle false promesse pone problemi della massima gravità. Si sa che i politici spesso non mantengono la parola data: è così ovunque e possiamo considerare quasi normale la disattesa di promesse gabbapopolo come i mille euro a tutti, via le accise sulla benzina, via le commissioni sui Pos. Tutti sapevano che erano bufale. Di livello molto più grave è invece la promessa del blocco navale dell’Africa, a cui molti hanno creduto: Meloni sapeva a priori essere impossibile per motivi politici, diplomatici e tecnico-militari: si potrebbe parlare di abuso della credulità popolare. Ma dove Meloni ha commesso a mio parere atti al limite dell’eversione è nell’essersi detta portatrice di una linea politica sovranista, anti Ue, anti euro e anti Nato, quando invece, non appena ottenuto il potere, ha avviato politiche diametralmente opposte a quelle da lei enunciate per 13 anni e in campagna elettorale. A mio giudizio questa condotta ingannevole della volontà popolare configura un atto eversivo, che di per sé trasforma un regime democratico in autocratico, poiché è uso arbitrario del potere senza alcuna relazione col mandato ricevuto, perseguendo fini esattamente contrari al mandato. Se l’impeachment fosse un istituto contemplato dalla nostra Carta, oggi potrebbe essere invocato contro Meloni e il suo governo. Purtroppo i padri costituenti che scrissero la Costituzione non previdero nulla di simile.