Confermato lo sciopero generale: i sindacati umiliano Salvini

Lo sciopero generale viene confermato: Landini e Bombardieri non vanno al tavolo con Salvini e prosegue il braccio di ferro coi sindacati.

Confermato lo sciopero generale: i sindacati umiliano Salvini

Lo scontro aperto sullo sciopero di venerdì 17 proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del governo Meloni, al di là delle motivazioni (la questione tecnica sulla natura dell’astensione, generale per i sindacati ma non per il Garante degli scioperi), suggerisce alcune riflessioni. La prima è sulla portata del braccio di ferro che vede schierati da una parte i due sindacati guidati da Maurizio Landini (Cgil) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) e dall’altra la Commissione di garanzia sugli scioperi e il governo.

Rispetto a quanto succede nel resto del mondo appare incredibile che per un giorno di mobilitazione si sia sollevato un tale polverone con tanto di minacce da parte soprattutto del leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Un braccio di ferro di proporzioni tali da suggerire la considerazione che in Italia le destre non solo vogliono il lavoro povero, con il no a misure come il salario minimo, ma lo vogliono anche col bavaglio, vietando ai lavoratori e alle lavoratrici il legittimo diritto allo sciopero sancito dalla Costituzione. Insomma vogliono che i lavoratori e le lavoratrici stiano zitti e buoni a ingoiare qualsiasi sopruso e ad accettare passivamente le condizioni del padrone.

Siamo lontani mille miglia da quanto, dicevamo, avviene nel resto del pianeta. In America c’è stato di recente uno storico sciopero di ben sei settimane indetto dal potente sindacato del settore automobilistico United Automobile Workers (Uaw). E contrariamente a quanto sta avvenendo in Italia, le proteste degli operai – l’Uaw raccoglie oltre 38.000 lavoratori – sono state sostenute tanto dal presidente Usa Joe Biden, che con una mossa a sorpresa ha partecipato ai picchetti degli operai a Detroit, quanto dal suo predecessore Donald Trump. Uno sciopero che è stato un successo per i lavoratori. Dopo aver fatto capitolare Ford e Stellantis il sindacato ha raggiunto un accordo preliminare anche con General Motors. Le intese prevedono in media un aumento dei salari del 25% su quattro anni, un aggiustamento dei compensi per il costo della vita e importanti successi sul fronte delle pensioni. Insomma una distanza abissale rispetto a quanto sta avvenendo nel nostro Paese.

Sciopero generale, è muro contro muro

Ieri abbiamo assistito a una nuova puntata nel braccio di ferro tra governo e sindacati sullo sciopero. Prima c’è stato uno scambio di lettere tra Salvini e i sindacati in cui ognuno è rimasto fermo sulle proprie posizioni. “Non sono venute meno le ragioni dello sciopero che continuiamo a considerare sciopero generale nazionale”, hanno replicato Cgil e Uil alla lettera del ministero del leader leghista, che le invitava a rivedere la protesta. Poi è arrivata la convocazione al ministero dei due sindacati. Che date le premesse non poteva che risolversi in un buco nell’acqua.

Bombardieri e Landini non sono andati nemmeno all’incontro. Al loro posto Maria Grazia Gabrielli, segretario confederale della Cgil, ed Emanuele Ronzoni,segretario organizzativo della Uil, che hanno confermato al termine del tavolo lo sciopero generale per il 17. “È stata una riunione breve. Il ministro non ha fatto alcun tipo di apertura, noi abbiamo confermato la nostra posizione e andremo avanti. Ha detto che partirà la precettazione” per il settore dei trasporti. “Noi confermiamo lo sciopero”, ha detto Ronzoni. Infatti a stretto giro una nuova nota del Mit ha informato che Salvini è pronto a consentire lo sciopero dalle 9 alle 13 di venerdì 17 per tutto il settore trasporti, a eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento. E che è pronto a firmare la precettazione. E così avviene.

Forzature

La precettazione “è un atto politico gravissimo”, ha replicato il numero uno della Cgil in serata. Landini ha pure sottolineato il “silenzio assordante” della premier Meloni. Di fronte all’ipotesi di precettazione Bombardieri in mattinata aveva assicurato: non ci faremo intimorire da nessuno. Oggi Bombardieri e Landini terranno una conferenza stampa. Prima sarà stato ascoltato alla Camera il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Paola Bellocchi. Tanto Bombardieri quanto Landini hanno espressamente detto che la Commissione è compiacente nei confronti del governo. E non c’è da stupirsi guardando ai curriculum di alcuni membri. È estremamente inquietante che le affermazioni del ministro Salvini sullo sciopero generale indetto dalla Cgil e dalla Uil abbiano anticipato la decisione della Commissione Garanzia Sciopero, nominata il 9 giugno 2023, ha dichiarato il co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. Tra i membri – ha spiegato – ricordiamo Peppino Mariano, avvocato che fu consulente sulle materie del lavoro per Giorgia Meloni quando era ministra della Gioventù tra il 2008 e il 2011, Luca Tozzi, avvocato ed ex consulente giuridico dell’attuale presidente della Camera Lorenzo Fontana quando era ministro della Famiglia, tra il 2018 e il 2019 e l’economista Paolo Reboani, che è stato direttore generale del ministero del Lavoro e prima ancora fu consulente per ministri del Lavoro come Roberto Maroni e Maurizio Sacconi.