Politici verso l’impunità. La Giustizia appesa ai referendum popolari. Tra poche ore la Consulta deciderà su Cannabis, fine vita e legge Severino. Lega & soci voglio limitare gli arresti

La Consulta esaminerà le richieste relative a 8 quesiti referendari. Se darà il via libera il voto ci sarà tra aprile e maggio.

Oggi la Corte Costituzionale esaminerà i referendum e l’attenzione è massima su quelli relativi alla giustizia, su cui sta puntando molto la Lega e che potrebbero ridimensionare notevolmente la magistratura, facendo tirare un altro sospiro di sollievo ai politici coinvolti anche in inchieste pesanti. Dopo aver ottenuto un sostanziale oscuramento delle indagini anche a loro carico con la legge sulla presunzione di innocenza, di cui Azione ha fatto una bandiera e che ha compresso notevolmente l’attività dei media, per la politica potrebbe infatti sparire ora anche la mannaia della Severino, evitando di dover lasciare la poltrona alla prima condanna per reati contro la pubblica amministrazione. E le parole del presidente della Consulta, Giuliano Amato, che ha invitato i colleghi a non cercare il pelo nell’uovo, sembrano suonare come una possibile anticipazione della decisione che dovranno andare a prendere i giudici costituzionali.

Referendum, tra poche ore la Consulta deciderà su Cannabis, fine vita e legge Severino

IL QUADRO. Si è aperta questa mattina la Camera di consiglio. E come deciso sempre dal presidente Amato, insieme agli avvocati, sono presenti anche i rappresentanti dei Comitati promotori degli 8 quesiti che ne hanno fatto richiesta. Una scelta definita un altro segnale di apertura che il numero uno della Consulta ha voluto lanciare a pochi giorni di distanza dall’impegno assunto a “consentire, il più possibile, il voto popolare”. Verranno analizzati quindi i referendum sull’eutanasia, una discussione a cui assisteranno pure Marco Cappato e Mina Welby, e sulla cannabis, e poi si passerà a quelli più spinosi, i 6 sulla giustizia promossi da 9 consigli regionali di centrodestra, dal Partito Radicale e dalla Lega. Sarà comunque difficile che la decisione sull’ammissibilità anche di qualche singolo quesito possa arrivare in giornata e con ogni probabilità arriverà domani o al massimo giovedì prossimo. Se la Consulta darà il via libera, il voto referendario è poi previsto tra aprile e maggio.

I QUESITI. Per quanto riguarda l’eutanasia l’obiettivo è depenalizzare l’omicidio del consenziente e sulla cannabis di cancellare le pene per i coltivatori, oltre alla sanzione amministrativa della sospensione della patente. Andando poi ai quesiti sulla giustizia, i promotori dei referendum puntano ad abolire le disposizioni previste dalla legge Severino in materia di incandidabilità, consentendo così di candidarsi anche a che è stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati, e quelle che prevedono per gli amministratori locali la sospensione dopo la condanna di primo grado per alcuni reati.

Si punta poi, per il finanziamento illecito ai partiti e non solo, a ridurre l’ambito dei reati per i quali è consentita l’applicazione delle misure cautelari e in particolare della carcerazione preventiva, alla separazione delle carriere tra giudici e pm, a consentire il voto degli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari anche sulle valutazioni di professionalità dei magistrati, a introdurre la responsabilità civile diretta dei magistrati per gli errori giudiziari, che sembra destinata a limitare fortemente l’attività delle Procure nel timore di stangate, e a cancellare per il Csm la norma che stabilisce che ogni candidatura va sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori.