Contagi in calo. Sono 37.255 i nuovi casi e 544 i decessi nelle ultime 24 ore. Iss: “La curva decelera ma la situazione è ancora critica”

Sono 37.255 (ieri erano stati 40.902) i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, a fronte di 227.695 tamponi (ieri 254.908). I decessi sono 544 (ieri 550) per un totale di 44.683 vittime dall’inizio dell’epidemia. Gli attualmente positivi, secondo quanto fa sapere il bollettino giornaliero del ministero della Salute, 688.435, dei quali 653.731 si trovano in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 31.398 (+484 rispetto a ieri), di questi 3.306 in terapia intensiva (+76). La regione con il maggior numero di nuovi casi è ancora la Lombardia con 8.129 nuovi positivi, seguita da Piemonte (4.471), Veneto (3.578), Campania (3.351) e Lazio (2.997).

IL PUNTO SULL’ANDAMENTO DELL’EPIDEMIA. Indice Rt in calo e curva dei contagi in fase di decelerazione, ma guai ad abbassare la guardia proprio adesso, perché la situazione rimane molto critica. E’ quanto evidenziato, nel corso della conferenza stampa, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli e il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza. Al centro dell’incontro l’analisi dei dati del Monitoraggio delle Regioni della Cabina di Regia e sulla situazione epidemiologica, nel periodo dal 2 all’8 novembre. Grazie alle misure di contenimento attuate nelle ultime settimane, a livello nazionale e a livello regionale “si evidenzia una iniziale ma chiara decelerazione della curva della trasmissibilità”, ha sottolineato Locatelli.

Una apparente tendenza alla riduzione dell’indice Rt, dunque, ”con 1,4, che sta a significare che evidentemente c’è una tendenza alla diminuzione della trasmissione nel Paese”, ha aggiunto Rezza, e che “se confermata, potrebbe essere conseguenza dei provvedimenti che sono stati adottati sia su scala nazionale che regionale”. La “tendenza positiva – ha detto Rezza – ci viene suggerita dalla de-escalation di alcune regioni che avevano un alto Rt, ma dobbiamo stare attenti alle prossime settimane, anche perché il dato del sovraccarico ospedaliero rimane il problema maggiore”. I ricoveri in terapia intensiva, infatti, “sono aumentati notevolmente considerando i dati fino all’8 novembre”, ha specificato ancora Rezza, ma “ieri è stato il quarto giorno di fila con un calo degli accessi alle terapie intensive, con rispettivamente 122, 110, 89 e 60 accessi”, ha detto ancora Locatelli.

“Questo sta a indicare che il sistema messo a punto, con la diversificazione delle misure e le tre fasce, sta portando i suoi frutti e permette di riuscire a gestire una situazione che rimane evidentemente critica”, ha aggiunto il numero uno del CSS. Adesso servono almeno “due settimane” per confermare la “de-escalation” in una determinata regione, puntando a un obiettivo evidente, chiarito da Brusaferro: “Portare l’Rt sotto 1 nel tempo più breve possibile, in modo tale che i casi si riducano ed evitando che un’onda lunga possa ancora sovraccaricare i servizi sanitari”.