Conte a Taranto visita l’area dove sorgerà il nuovo ospedale. “E’ come per il ponte di Genova. Bisogna fare presto”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è a Taranto dove, questa mattina, ha visitato l’area dedicata alla realizzazione del nuovo ospedale “San Cataldo”. Il premier ha partecipato anche alla cerimonia di inaugurazione della Scuola di Medicina nell’ex sede della Banca d’Italia e sempre in giornata interverrà all’incontro per la sottoscrizione degli accordi nell’ambito del Cis di Taranto, presso la Prefettura.

“E’ come per il ponte di Genova. Siamo qui per sostenervi – ha detto Conte parlando del nuovo ospedale -. Bisogna fare presto. Dobbiamo fare in tempo, non esiste che in Italia ci vogliano 2 anni, 3 anni, 4 anni, 5 anni per un’opera”. Il presidente del Consiglio, al termine della cerimonia, si è trattenuto con le maestranze impegnate nel cantiere per una foto di gruppo.

“Ma qui – ha replicato il governatore pugliese Michele Emiliano, presente alla cerimonia – siamo in Puglia. Ce la facciamo”. Il Raggruppamento Temporaneo di Imprese che eseguirà i lavori, capeggiato dalla Debar Costruzioni spa di Bari, con il Consorzio stabile COM, la CN Costruzioni Sp, la Edilco Srl, il Gruppo Mazzitelli e la Icoser, si è impegnato a consegnare l’opera in soli 399 giorni lavorativi (rispetto ai 1.245 posti come base di gara), impiegando tre turni giornalieri (uno notturno).

“Questa è una comunità locale che ha accumulato troppe e tante ferite nel corso del tempo – ha detto ancora Conte -, posso garantire che la politica continuerà a perseguire questo progetto di rilancio di questo territorio. Continuerete a vederci qui, la nostra diventerà una presenza molesta, continueremo a lavorare tutti per questo progetto di rilancio politico, economico, sociale e culturale. Taranto è una perla nel Mediterraneo e non possiamo permettere che una perla possa essere degradata e non riesca più ad essere un faro nel Mediterraneo”.

“In pochi mesi – ha aggiunto il presidente del Consiglio – abbiamo fatto ciò che si fa solitamente in anni e anni, noi non abbiamo fatto per Taranto un decreto ad hoc ma siamo riusciti con la disciplina esistente a lavorare, ciò significa che si può fare anche con la disciplina esistente. Il Mezzogiorno deve puntare sull’educazione, sulla ricerca, per il Sud serve un rilancio a tutto tondo, un rilancio economico, sociale ma soprattutto culturale. Continueremo a lavorare in questa direzione, perché questo è anche un modo per rafforzare il Sistema sanitario nazionale”.