Conte tende una mano a Confindustria. “Abbiamo una grandissima sfida, dobbiamo vincerla e lo possiamo fare solo tutti insieme”

“Abbiamo una grandissima sfida, non abbiamo alternative, dobbiamo vincerla e lo possiamo fare solo tutti insieme”. E’ quanto ha detto il premier Giuseppe Conte concludendo il suo intervento all’Assemblea di Confindustria. “Ci doteremo per il nostro piano di ripresa e resilienza di uno strumento normativo ad hoc – ha aggiunto il presidente del Consiglio -, non c’è altra strada. Una struttura dedicata con norme specifiche e soggetti attuatori dedicati che ci garantisca trasparenza e tempi di attuazione certi”.

Il premier ha annunciato, inoltre, che sarà creata una piattaforma digitale “per controllare lo stato di avanzamento delle opere”. “In Italia – ha poi aggiunto Conte – abbiamo afferrato da subito che sarebbe stato impossibile porsi il problema della tutela del tessuto produttivo trascurando la salute delle persona. Lo abbiamo capito sin da quando i lavoratori si sono rifiutati di entrare in fabbrica, e non eravamo ancora al lockdown. Abbiamo afferrato un principio fondamentale: non si può tutelare l’economia senza tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini”.

“Serve un nuovo grande patto per l’Italia”, le parole, invece, del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Dopo “25 anni di stasi” bisogna puntare su una “nuova produttività”; “E’ su questo concetto ampio di produttività che si devono concentrare le azioni e le politiche dei prossimi anni, con l’obiettivo di massimizzare il ruolo di motore dello sviluppo del sistema delle imprese e del lavoro, e dare nuova centralità alla manifatture”. “Questo è il patto che chiediamo al Governo di scrivere”, con Confindustria e con tutte le parti sociali; un patto che richiede “una visione alta e lungimirante”.

“Servono scelte per l’Italia del futuro. Scelte anche controvento. Serve – ha aggiunto il numero uno degli industriali – il coraggio del futuro”. E poi rivolgendosi a Conte: “Presidente, lei ha detto: ‘se sbaglio sull’utilizzo del Recovery Fund, mandatemi a casa’. No, signor presidente. Se si fallisce, nei pochi mesi che ormai che ci separano dalla definizione delle misure da presentare in Europa, non va a casa solo lei. Andiamo a casa tutti. Il danno per il Paese sarebbe immenso”. E avverte: “Non ce lo possiamo permettere. E’ tempo di una azione comune, oppure non sarà un’azione efficace”.

“Noi cogliamo con piacere l’apertura del premier Conte e del ministro Patuanelli sulla nostra proposta del piano per l’Italia, lo vedremo nei fatti. E’ un momento difficile per il Paese, ma è una grande occasione” ha poi aggiunto Bonomi al termine dell’Assemblea. “I rapporti personali sono ottimi – ha detto concluso -, noi critichiamo i provvedimenti. Con i sindacati da parte mia non ci sono problemi. Il tema del lavoro è centrale per la ripartenza, ma si devono rispettare le regole”.

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