Contratti stabili in aumento. Nel 2018 trasformati a tempo indeterminato 407mila rapporti a termine. Il decreto Di Maio inverte il trend rispetto al 2017 quando erano andati persi 38mila posti

Crescono i contratti stabili, cala la cassa integrazione ma aumentano le richieste di disoccupazione

Crescono i contratti stabili, cala la cassa integrazione ma aumentano le richieste di disoccupazione. Nei primi dieci mesi del 2018, secondo gli Osservatori Inps, i dati che arrivano dal mercato del lavoro appaiono sostanzialmente positivi nonostante la crescita delle domande di disoccupazione arrivate a 1.693.538 (+6,3%), livello massimo dal 2015.

Quanto al settore privato, nei primi da gennaio ad ottobre 2018, crescono sia le assunzioni (+5,7%) sia le cessazioni +9,3%), ma il saldo resta attivo (+574mila contratti) anche se inferiore rispetto a quello dello stesso periodo del 2017 (724mila). Mentre è positivo soprattutto il saldo sui contratti stabili (207.541) reso possibile soprattutto dalle trasformazioni di contratti a termine in rapporti a tempo indeterminato (407mila, +64,9%).

Una vera e propria inversione di tendenza, favorita dal decreto Di Maio, rispetto al trend dei primi dieci mesi del 2017, quando il saldo dei contratti a tempo indeterminato era stato negativo per 37.714 unità (era addirittura peggiorato con le perdite registrate a novembre e dicembre).

“L’incremento delle trasformazioni da tempo determinato – sottolinea l’Inps – è in gran parte attribuibile al forte incremento dei contratti a tempo determinato nel 2017, che ora giungono a scadenza”. Inoltre, nel periodo gennaio-ottobre sono stati incentivati 103.680 rapporti di lavoro con i benefici previsti dall’esonero triennale sulle assunzioni degli under 35.