Coprifuoco alle 23 o alle 24: si decide. Domani a Palazzo Chigi la cabina di regia. In arrivo anche i nuovi parametri per i colori

Lunedì 17 maggio ci sarà la cabina di regia politica. Il possibile posticipo del coprifuoco a mezzanotte o alle 23. E la riunione dei tecnici

Coprifuoco alle 23 o alle 24: si decide. Domani a Palazzo Chigi la cabina di regia. In arrivo anche i nuovi parametri per i colori

Lunedì 17 maggio ci sarà la cabina di regia politica. Il governo farà il tagliando alle restrizioni in vigore con il possibile posticipo del coprifuoco a mezzanotte o alle 23. Sempre lunedì ci sarà la riunione dei tecnici dalla quale dovrebbero scaturire i nuovi parametri per definire le fasce di colore delle regioni.

Coprifuoco alle 23 o alle 24: domani si decide

Lunedì dunque non dovrebbero esserci stravolgimenti rispetto alle ipotesi ampiamente circolate. Ovvero il posticipo del coprifuoco, alle 23 o più probabilmente a mezzanotte, a partire dal 24 di maggio, la data per la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana (probabilmente già dal 22 maggio). E quella per la ripartenza del settore dei matrimoni e delle cerimonie (si è ipotizzato attorno al 15 giugno). Non è escluso, inoltre, che dal vertice possa arrivare anche l’indicazione per una nuova verifica delle misure a fine mese. Si valuterà la possibile cancellazione del ‘tutti a casa’ e affrontare il tema dell’utilizzo della mascherina all’aperto durante l’estate.

Il centrodestra continua però ad insistere affinché si anticipi la ripartenza di tutti i settori rispetto a quanto previsto dal decreto. A partire dai bar e dai ristoranti al chiuso. L’Italia ha dati “confortanti che ci permettono di chiedere il ritorno al lavoro, alla libertà e alla vita”. Lo Matteo Salvini dopo aver riunito ministri, presidenti e sindaci della Lega. Ma è sempre sul coprifuoco che si concentrano le pressioni più forti. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia che parla di “giorni contati” per il tutti a casa.

Invece i nuovi parametri per l’attribuzione delle fasce, che dovrebbero passare da 21 a 10-12. Resterà tra gli indicatori del rischio l’Rt calcolato sui casi sintomatici, ma non rappresenterà più un automatismo che fa scattare il cambio di colore. Questo il compromesso raggiunto tra chi lo voleva cancellare del tutto (le Regioni) e chi, invece, lo ritiene ancora fondamentale per fotografare l’andamento dell’epidemia (ministero della Salute e Iss). A determinare le 4 fasce di colore dovrebbero essere l’incidenza dei casi su 100mila abitanti (con 250 si va in rosso, con 150-250 in arancione, con 50-150 in giallo e con meno di 50 in bianco). E farà il suo esordio l’Rt ospedaliero.