La grande crisi. Corazzesi (Cassa di assistenza Sanimpresa): nuovi aiuti ai lavoratori o sarà l’inferno

di Giovanna Tomaselli

Lo sapevano tutti che l’autunno caldo sarebbe arrivato. Ma “quello che molti non vogliono ancora vedere è che a questo autunno seguiranno molte altre stagioni sempre più incandescenti”. Ancora scosso per gli scontri tra polizia e lavoratori di Terni, Luigi Corazzesi – ex dirigente della Filcams Cgil di Roma e Lazio che ha lasciato dieci anni fa il sindacato per costruire la Cassa di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori di Roma e del Lazio in rappresentanza delle organizzazioni sindacali, Sanimpresa – traccia un’analisi lucida di quanto sta accadendo. “Soffre il lavoro, soffre il welfare, soffre la nostra stessa speranza di futuro. E la disperazione – spiega a La Notizia – fa breccia soprattutto nelle fasce di popolazione più debole. Disoccupati, cassaintegrati, precari sono oggi un mondo di cui il sindacato deve difendere ovviamente i diritti, ma prima ancora, purtroppo, la stessa vita coadiuvando lo Stato quando questo non riesce più ad assicurare alcuni servizi”. E qual è oggi il primo dei diritti? “È la stessa vita – afferma sorprendentemente ma non troppo Corazzesi – e una qualità accettabile della propria esistenza. Per questo con Sanimpresa, partendo dai valori mutualistici del sindacato, abbiamo cominciato ad attualizzare le risposte a un mondo del lavoro che vede crescere le sue paure”.

NUOVE RISPOSTE
Siamo di fronte a una nuova idea di welfare? “In parte sì. Sanimpresa, che oggi conta 90mila associati dei settori commercio, turismo e servizi, è partita ponendoci alcune domanda: in futuro ci sarà sempre occupazione? Sarà un lavoro garantito nel tempo? E di cosa avranno bisogno i lavoratori e le loro famiglie? La prima risposta è che il lavoro sarebbe diventato merce rara, come purtroppo sta accadendo. Chi lavora è poi soggetto a cambi di impiego o a periodi di inoccupazione. E insieme al salario i lavoratori avrebbero avuto sempre più bisogno di assistenza sanitaria, di aiuto persino psicologico”. Che vuol dire? Che con la crisi la gente è talmente spaventata da fare follie? “Esattamente. Non a caso Sanimpresa già l’anno scorso ha attivato con l’Ospedale Sant’Andrea di Roma un servizio per la prevenzione del suicidio”. Addirittura? Siamo a questo? “Attenzione a scherzarci su – taglia corto Corazzesi – la mancanza di lavoro, i debiti che si accumulano, il disagio di dover ammettere una sconfitta con la propria famiglia stanno gettando tantissima gente in un pozzo scuro dal quale non tutti sono capaci di riemergere. E la prova è che al nostro servizo si sono rivolte molte persone”. Nuovi servizi per i lavoratori in tempi di guerra sociale, insomma. “Rimborsare le spese mediche, chirurgiche, persino la badante per chi dovesse perdere l’autonomia è un modo concreto di aiutare chi può perdere tutto”. Questo autunno sarà caldo. E lungo.