Corruzione in Liguria, spunta una talpa. Toti per ora resiste e non si dimette

Spinelli sapeva di essere intercettato e raccomandava cautela. Le opposizioni chiedono le dimissioni di Toti che per ora resiste.

Corruzione in Liguria, spunta una talpa. Toti per ora resiste e non si dimette

Dopo l’apertura di un filone d’inchiesta sulle mascherine (gli investigatori hanno scoperto una maxi frode da un milione e 200 mila euro sulle forniture sanitarie durante il Covid) ora nell’inchiesta che ha coinvolto tra gli altri anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti spunta anche l’ipotesi di una talpa tra gli investigatori. Aldo Spinelli, i fratelli Arturo Angelo e Italo Maurizio Testa, sapevano di essere intercettati.

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per rivelazione di segreto d’ufficio. Dalle carte dell’inchiesta si scopre che Aldo Spinelli era preoccupato per eventuali trojan all’interno del suo telefono e per questo limitava le telefonate.

Spinelli sapeva di essere intercettato e raccomandava cautela. Le opposizioni chiedono le dimissioni di Toti che insiste a rimanere in carica

Intanto in Consiglio regionale la richiesta di dimissioni del governatore (ai domiciliari) da parte delle opposizioni è unanime. “Ora o mai più, perché questa legislatura è finita”, ha detto Ferruccio Sansa, capogruppo dell’omonima lista con sui aveva sfidato Toti alle elezioni regionali nel 2020. “Adesso sono tutti contro Toti, noi queste cose le dicevamo da anni. Mi dicevano “vai in Procura” e noi ci siamo andati, perché eravamo convinti ci fossero degli illeciti”. Il capogruppo dei Cinque Stelle Fabio Tosi dice che “in un Paese normale e civile, un presidente di Regione ai domiciliari si dimette”. “È innegabile – ha detto Tosi nel corso della seduta –  gli inquirenti hanno scoperchiato un sistema di potere malato. Un sistema che denunciamo da anni in tutte le sedi, ricevendo in cambio insulti – ha aggiunto -. Volete aspettare dieci anni, che finisca il procedimento? C’è una questione morale, di dignità di ognuno di noi”. Che “l’unica strada percorribile sia quella delle dimissioni” lo pensa anche il capogruppo Pd Luca Garibaldi.

Intanto Toți si prepara al confronto con i pm. “È informato e sta continuando a leggere gli atti. Prepara materiale utile per quando sarà sentito”, ha detto il suo avvocato Stefano Savi interpellato da LaPresse. Toti presenterà istanza al gip per chiedere la revoca della misura cautelare. Poi sarà valutato il ricorso al Tribunale del Riesame. Solo dopo avere ottenuto risposte negative in tutti questi passaggi si valuterà realmente l’ipotesi delle dimissioni.