Corsa al riarmo, Crosetto spinge la spesa militare: “I tempi sono cambiati”

Crosetto spinge la spesa in difesa: "Non dobbiamo investire perché ce lo chiede la Nato ma perché siamo preoccupati".

Corsa al riarmo, Crosetto spinge la spesa militare: “I tempi sono cambiati”

Un cambio completo di approccio. Una svolta, quella che chiede Guido Crosetto, che lascia intendere come la deriva bellicista sia quasi impossibile da fermare. Il ministro della Difesa lo dice chiaramente: “Dobbiamo prepararci in modo serio a dover difendere il Paese, è finito il tempo di dover edulcorare le parole”. Per Crosetto i tempi sono cambiati, così come il ruolo della difesa. E questo vale anche in riferimento alle risorse da investire, che per il ministro non devono più essere considerate come soldi levati ad altri settori.

Crosetto chiede un cambio di passo e spinge la spesa in difesa

D’altronde Crosetto spiega che “non dobbiamo investire” nel settore “perché ce lo chiede la Nato, ma perché siamo preoccupati: dobbiamo colmare il gap sempre più velocemente”. Secondo il ministro è “una stupidità totale” pensare che l’Italia debba spendere in difesa solo perché lo chiede la Nato. Insomma, l’ottica è cambiata: ora, per il governo, lo shopping militare è una necessità assoluta per il futuro del Paese. Per Arnaldo Lomuti e Bruno Marton, capigruppo M5s nelle commissioni Difesa di Camera e Senato, quelle di Crosetto sono però “affermazioni gravi e false”.

I parlamentari pentastellati spiegano che il ministro ha ribadito “che l’aumento delle spese per la Difesa non sottrae risorse ai cittadini”, ma l’Ufficio parlamentare di bilancio sostiene che questo aumento dovrà essere compensato da “tagli o tasse”. I due polemizzano poi con le frasi riguardanti la Nato: “Ci era sembrato che fosse stata la Nato a imporre il target del 5%, ma siamo lieti di aver capito male perché allora siamo liberi di decidere autonomamente quanto e come spendere”.