Corsa al riarmo, l’Ue pronta a dare una mano a Roma sul deficit

Secondo l’Italia ora se si attiva la clausola le regole del Patto penalizzerebbero chi è in disavanzo eccessivo come noi

Corsa al riarmo, l’Ue pronta a dare una mano a Roma sul deficit

La premier Giorgia Meloni, durante il vertice europeo di fine giugno, aveva sollevato la questione dell’asimmetria delle regole del Patto di stabilità tra Paesi in procedura di infrazione e Paesi in linea con i conti. Il tema era stato sollevato anche dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

L’asimmetria se si attiva la clausola del Patto tra chi è in procedura di deficit e chi no

Secondo l’Italia, in caso di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale, le regole del Patto premierebbero solo i Paesi non in procedura di infrazione. In questo caso, l’attivazione della clausola eviterebbe infatti una procedura di infrazione per superamento del deficit.

Per i Paesi già in procedura, come l’Italia, l’attivazione della clausola non eviterebbe l’uscita dalla traiettoria di rientro dal deficit eccessivo, ma anzi rischierebbe di allontanare l’uscita dalla procedura d’infrazione.

L’Ue pronta a dare una mano a Roma sul deficit per amor del riarmo

Ora per amore del riarmo, l’Ue sarebbe pronta ad andare incontro a Roma. Lo conferma il commissario Ue, Valdis Dombrovskis: “Stiamo discutendo anche un’altra opzione con il governo italiano, cioè di uscire dalla procedura di deficit eccessivo e vedere come poter far funzionare questa clausola per l’Italia. Siamo in un colloquio costruttivo e troveremo soluzioni che permetteranno all’Italia di aumentare le spese per la difesa”.

Il governo “conferma la sua volontà di uscire dalla procedura di disavanzo eccessivo a partire dal prossimo anno”, ha confermato Giorgetti, spiegando che l’Italia contesta una “interpretazione asimmetrica che consente di non entrare nella procedura di deficit eccessivo per chi supera il 3% e di non uscire a chi, come l’Italia in modo virtuoso, cala con un ampio scostamento”.