Corte Costituzionale, domani l’elezione del presidente

La Corte costituzionale si riunirà domani 12 dicembre in camera di consiglio per eleggere il nuovo presidente.

Corte Costituzionale, domani l’elezione del presidente

La Corte costituzionale si riunirà domani in camera di consiglio per eleggere il nuovo presidente. Ne dà notizia con un comunicato la stessa Consulta. Stavolta si dovrebbe andare verso la conferma di Augusto Barbera, che è presidente pro-tempore da quando Silvana Sciarra ha lasciato la Corte per scadenza del suo mandato.

La Corte costituzionale si riunirà domani in camera di consiglio per eleggere il nuovo presidente

Domani saranno 14 e non 15 i giudici che dovranno scegliere il nuovo presidente. Il collegio che è chiamato al voto per eleggere il presidente della Consulta, infatti, non è al completo: manca un giudice di nomina parlamentare, visto che le due sedute comuni di Camera e Senato convocate a novembre per riempire il posto lasciato libero da Sciarra, si sono concluse con una fumata nera. Troppo alto il quorum richiesto per le prime tre votazioni, i 2/3, per poter essere raggiunto senza un accordo tra maggioranza e opposizione, allo stato improbabile considerato che si tratta di eleggere un solo giudice. Per questo non sembra senza fondamento l’ipotesi che la pratica possa essere rimandata a dicembre del 2024, quando scadranno altri tre giudici costituzionali di nomina parlamentare: si tratta di Barbera, del vicepresidente Franco Modugno e del giudice Giulio Prosperetti, tutti eletti nel 2015. Barbera, in caso i conferma al vertice della Corte Costituzionale, resterebbe in carica per un anno.

Augusto Barbera verso la conferma del presidente uscente

Originario di Aidone, in provincia di Enna, 85 anni, Barbera ha alle spalle una lunga attività accademica tra le Università di Bologna, Ferrara e Catania ed è autore di 22 volumi. Ha fatto anche politica: eletto alla Camera dei deputati nelle liste del Pci e del Pds, per cinque legislature, fra il 1976 e il 1994, è stato anche ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo Ciampi e poi tra i promotori dei referendum elettorali del 1991, del 1993 e del 1999. È sposato da cinquantadue anni con Maria Montemagno e ha due figli, Alessandro e Teresa.