Senza censura

Corte dei conti, ora Manfredi faccia chiarezza

Gaetano Manfredi per oltre dieci anni avrebbe svolto incarichi ritenuti incompatibili con il suo ruolo di rettore della Federico II, o effettuati senza autorizzazione.

Corte  dei conti, ora Manfredi faccia chiarezza

Con atto di citazione del 27 marzo scorso, preceduto dall’invito a dedurre del 13 ottobre 2022 di cui nessuno stranamente ha avuto e dato notizia, nei confronti del sindaco Gaetano Manfredi nella sua qualità di professore ordinario e poi rettore dell’Università Federico II di Napoli, la Procura della Corte dei Conti chiedeva la condanna in favore dell’Ateneo, che doveva presiedere con disciplina ed onore, a 763mila euro, per lo svolgimento per oltre dieci anni di incarichi ritenuti incompatibili con il suo ruolo, o effettuati senza autorizzazione.

Secondo l’accusa, Manfredi avrebbe intenzionalmente svolto, in modo sistematico e continuativo, attività esterne in favore di committenti, pubblici e privati, in spregio della normativa sul cumulo di impieghi e in violazione dei propri obblighi di servizio inerenti il rapporto di lavoro a tempo pieno come docente universitario, omettendo di versare all’Ateneo federiciano i cospicui compensi guadagnati all’esterno.

Il 23 novembre la Corte dei Conti ha accolto il patteggiamento con la restituzione di (solo) 210mila euro. Come mai la notizia è stata tenuta segreta per così lunghi mesi? Come mai pochissimi mezzi di informazione, solo locali, hanno ne hanno scritto, pur essendo evidente l’interesse pubblico, nel silenzio assordante di tante tv e giornali? Perché Manfredi non ha dato all’Università, poi trampolino di lancio della sua candidatura, l’esempio per i suoi studenti di come si debbono ricoprire gli incarichi pubblici?

Perché non sente tutt’ora il dovere di dire chi gli ha dato questi incarichi espletati illegittimamente e dei quali ha restituito solo una minima parte di quanto ricevuto? Perché la maggior parte dei media non gli chiedono se non ci siano conflitti di interesse con il ruolo di Sindaco? Perché l’opposizione è silente? Perché i 5S che hanno fatto della trasparenza e dell’uso corretto del denaro pubblico una bandiera tacciono? Forse la trasparenza vale solo per gli avversari politici? Possiamo essere rassicurati che anche l’assessore ai lavori pubblici, professore Edoardo Cosenza, non si trovi in situazioni analoghe?

Le domande meritano risposte perché si parla della massima istituzione pubblica della città, che – a mio avviso – sta svendendo la città e gestisce il denaro del patto per Napoli e del Pnrr dove anche lì abbondano da parte del Comune incarichi e consulenze. Quando così tanti media tacciono e manca l’opposizione partitica e consiliare la risposta è semplice da trovare. Per chiunque abbia fiuto. La storia continua.