La Corte dei Conti blocca i fondi pubblici a ReiThera. Il vaccino italiano in fase di sperimentazione non ha ottenuto il decreto per la produzione

Il vaccino italiano ReiThera, già in fase avanzata di sperimentazione, non ha ottenuto dalla Corte dei Conti il decreto per la produzione.

La Corte dei Conti blocca i fondi pubblici a ReiThera. Il vaccino italiano in fase di sperimentazione non ha ottenuto il decreto per la produzione

La Corte dei Conti ha bloccato i fondi destinati a ReiThera, il vaccino italiano contro il Covid, già in sperimentazione, che doveva ricevere da Invitalia fondi per 81 milioni di euro. La sperimentazione del farmaco, prodotto dalla Biotech di Castel Romano, è arrivata alla fase due e con lo stop imposto dalla Corte dei Conti, che doveva registrare il decreto necessario per avviare la produzione, rischia ora di fermarsi. In una nota i magistrati contabili spiegano tutti i passaggi del confronto con il ministero dello Sviluppo, durato oltre due mesi, per sostenere la produzione del vaccino ReiThera. Il decreto prevedeva un finanziamento di 50 milioni, su un totale di 80 previsti dal decreto rilancio.

Ma il confronto con l’ufficio di controllo della Corte dei Conti ha portato alla richiesta di chiarimenti e i magistrati contabili, “ritenendo che le risposte fornite dall’Amministrazione non fossero idonee a superare le osservazioni formulate nel rilievo, ha deferito la questione all’esame del Collegio della Sezione centrale controllo di legittimità”. Il decreto sul vaccino ReiThera è stato quindi ricusato e l’atto non è stato ammesso alla registrazione. “In data 1 marzo 2021 – prosegue la Corte dei conti – è pervenuto al controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti, il decreto di all’approvazione dell’Accordo di sviluppo sottoscritto in data 17 febbraio 2021 dal Ministero dello Sviluppo economico, da Invitalia spa e dalla Società ReiThera srl, volto a sostenere il programma di sviluppo industriale da realizzare presso lo stabilimento produttivo sito in Castel Romano”.

In particolare, spiega ancora la Corte dei Conti, “tale programma è costituito da un progetto di investimento produttivo – finalizzato all’ampliamento dello stabilimento produttivo sito in Castel Romano (RM) – e da un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale – destinato a completare la sperimentazione clinica (studi clinici di fase 2 e 3) del vaccino anti Covid-19”. Il decreto sul farmaco ReiThera “prevedeva di mettere a disposizione per il finanziamento degli investimenti risorse nel limite massimo di 50 milioni di euro di cui € 41 mln a fondo perduto e il resto come finanziamento a fondo agevolato (su un totale complessivo pari ad 80 milioni previsto dal c.d. Decreto rilancio)”.

La Corte spiega che l’8 aprile, dopo l’attività istruttoria, “è stato formulato rilievo da parte del competente Ufficio di controllo della Corte. L’Amministrazione ha riscontrato tale rilievo, fornendo i richiesti chiarimenti, in data 21 aprile 2021. Successivamente, in data 4 maggio 2021, l’Ufficio del controllo ritenendo che le risposte fornite dall’Amministrazione non fossero idonee a superare le osservazioni formulate nel rilievo, ha deferito la questione all’esame del Collegio della Sezione centrale controllo di legittimità. A conclusione dell’adunanza, in data 11 maggio 2021, la Sezione centrale ha deliberato di ricusare il visto sul decreto. L’atto non è stato, quindi, ammesso a registrazione”.

“La sperimentazione di fase 1 di ReiThera si è conclusa con successo, il vaccino si è dimostrato sicuro ed immunogenico: i dati sono disponibili sulla repository di pre-print medRxiv ed è in corso la peer review propedeutica alla pubblicazione su una rivista scientifica” ha spiegato, proprio oggi, il direttore scientifico dell’Istituto nazionale Malattie infettive Spallanzani di Roma e membro del Cts, Giuseppe Ippolito. “La fase 2 – ha aggiunto – si è regolarmente svolta in una ventina di centri clinici di tutta Italia, con l’arruolamento di circa 1.000 volontari suddivisi in gruppi ai quali è stato somministrata, secondo uno schema casuale, una dose di vaccino, due dosi, o un placebo”.

“Quello che possiamo dire – ha detto, invece, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro riferendosi a Reithera – è che è molto importante che questo tipo di sperimentazioni possano essere condotte, il presupposto è che nel paese ci sia la capacità ma anche il supporto economico per condurre tali sperimentazioni. Al di là dell’aspetto tecnico l’auspicio è che la ricerca in tutte le fasi possa essere continuata”.

Leggi anche: Invitalia entra in Reithera. E punta 81 milioni sul vaccino.