Sono Torino e Milano le due città maggiormente nel caos. Perché allo sciopero dei trasporti pubblici si sono aggiunti vari cortei di protesta che hanno mandato in tilt il traffico. E la tranquillità. Sono giorni ormai che a Torino si respira una vera e propria area di protesta. Otto i cortei di questo lunedì sotto la Mole. Sabato la protesta sotto la Regione per chiedere le dimissioni del governatore Roberto Cota, oggi invece, i tranvieri sono tutti sotto il Comune dove i consiglieri comunali sono alle prese con il voto sulla parziale privatizzazione di Gtt. Tutti per le strade, perché la protesta deve coinvolgere anche il resto dei torinesi, e tra molti scioperanti c’è anche la tentazione, emersa alla vigilia, di emulare i “forconi” e scatenare il caos. A Milano tanti disagi, code e traffico impazzito. La situazione più critica si è verificata per gli ingorghi di auto in zona stazione Centrale, dove, contemporaneamente, era in corso una manifestazione studentesca partita da largo Cairoli e arrivata in piazza Duca d’Aosta. Tensione altissima anche in tante altre città d’Italia: da Bologna a Napoli, passando per Firenze. Per arrivare fino alla Capitale dove c’è il rischio di una grossa manifestazione di protesta nei prossimi giorni.
Per i miracoli ci stiamo attrezzando
Miracoli della grande stampa italiana. A mostrarci il prodigio è stata per prima l’edizione online di Repubblica, ripresa a ruota da tv e altri giornali. La guerra in Ucraina – è lo scoop – può finire grazie al piano italiano per la pace elaborato da