Cosa non si fa per un voto in più

 

di Carola Olmi

C’è il candidato in mutande, chi gioca col nome e chi sfida persino le leggi del ridicolo. Cosa non si fa per un voto in più! Con le Europee, si vota in centinaia di Comuni e la febbre del candidato quest’anno brucia parecchio. Nonostante il vento dell’antipolitica, malgrado una delle campagne elettorali più moscie della storia, sono moltissimi gli italiani in corsa per la poltrona. E pazienza se non si tratta di quella più comoda e accogliente di Bruxelles. Anche negli Enti locali la partita è senza esclusione di colpi e dunque spazio alla fantasia. Con cadute di stile ed effetti comici. Ecco allora solo alcuni dei tantissimi manifesti elettorali affissi in giro per l’Italia, con volti e slogan che parlano più di qualunque articolo di giornale. Fare politica, d’altronde, per molti è meglio che lavorare. Meglio perciò non lasciare intentata alcuna possibilità, compresa quella di colpire chi va a votare con frasette strampalate e giochi di parole. La selezione della classe politica ormai avviene così. Si può diventare deputati o consiglieri comunali per caso o perchè si ha il nome giusto. Che poi si sappia fare, che si abbia un’esperienza specifica, che si meriti quel ruolo, questo è tutto un altro discorso. Divertiamoci anche noi, allora, con questa galleria presa a caso su Internet e su Facebook. Con un consiglio: il riso fa buon sangue, ma votare bene fa molto meglio. A noi e al Paese.