Partito della Nazione, nei Comuni del Sud ci stanno già provando. A Cosenza Ncd fa cadere il sindaco. E parte un’alleanza dal Pd alla destra

di Stefano Iannaccone

Vedi Cosenza e pensi al Partito della Nazione. Sì, perché in Calabria il progetto politico è in avanzata fase di sperimentazione. Altro che “fantasma” come lo ha definito il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il Nuovo Centrodestra è infatti attivo nel fare incetta di politici in uscita da Forza Italia e i verdiniani sono sempre più la stampella del centrosinistra, pronti ad accogliere i transfughi che non vogliono finire nelle braccia degli alfaniani. Il Pd chiude il cerchio, ammettendo “di volersi alleare con tutti, compreso il Nuovo Centrodestra”. A farne le spese è stato il sindaco cosentino, Mario Occhiuto, defenestrato con una manovra modello-Campidoglio: la maggioranza dei consiglieri (in questo caso 17) ha rassegnato all’unisono le dimissioni, con tanto di firma dal notaio. Tra loro ovviamente esponenti eletti con il centrodestra. Inevitabile la fine anticipata della consiliatura a pochi mesi dalla scadenza naturale. La manovra è un antipasto del Partito della Nazione, che mette insieme il Partito democratico, schegge di centrodestra e pezzi di potentato legati a Denis Verdini, nel caso specifico il deputato Pino Galati. Il tutto usando un valido collante: il potere. E al voto il progetto-PdN prenderà forma.

ALLEANZA PD-NCD – Nel Pd non si fa mistero dell’apertura a destra. “L’obiettivo è vincere. Quindi sono per l’alleanza con chi ci sta, compreso Ncd”, dice la deputata dem, Enza Bruno Bossio, esponente della minoranza. Il collega di partito, sponda renziana, Ernesto Carbone sostiene: “Forza Italia si sta sfaldando a Cosenza. Le opposizioni lavorano sempre per mettere in difficoltà le maggioranza. E per farlo bisogna dialogare con chi è dall’altra parte”. Bruno Bossio entra poi nel dettaglio di quanto accaduto a Cosenza: “Stiamo lavorando a un’interrogazione per elencare tutti gli atti illegittimi  del sindaco Occhiuto”. E le accuse sono pesanti: “Da tempo si susseguono notizie di stampa relative ad inchieste e indagini in corso da parte di diversi uffici degli organi investigativi, riferite a pratiche amministrative irregolari, illegali dai profili corruttivi. A ridosso della imminente campagna elettorale sembra che questa pratica si sia fortemente intensificata con affidamenti e pagamenti senza alcun controllo”, si legge nell’interrogazione che La Notizia ha potuto visionare in anteprima.

DECADENZA – Occhiuto è quindi decaduto a causa della decisione dei consiglieri della maggioranza Pino Spadafora, Roberto Bartolomeo e del presidente del Consiglio comunale, Luca Morrone, di appoggiare di sfiducia chiesta dall’opposizione, sull’esempio di quanto fatto a Roma con Marino. Eppure lo stesso Morrone aveva promesso di restare al fianco del primo cittadino. Ma qualcosa è cambiato. E quel qualcosa sembra essere il pressing di Ncd, che in Calabria ha come leader Antonio Gentile, nominato sottosegretario allo Sviluppo economico nell’ultimo rimpasto. “Così – ragiona alla Camera un parlamentare di centrodestra – la nomina è stata ricambiata con un’operazione di Palazzo a Cosenza”. Mario Occhiuto, contattato da La Notizia, preferisce guardare alle prossimi elezioni: “Saremo in campo con liste civiche per battere un vecchio gruppo di potere”. Un fatto è certo: la popolarità del sindaco è alta, come testimonia la mobilitazione di piazza di domenica 7 febbraio. Il fratello del sindaco, Roberto Occhiuto, eletto alla Camera con Forza Italia, esprime un giudizio severo: “Gli elettori sono gli unici che possono eleggere o cacciare un sindaco. Non è accettabile lo facciano quatto-cinque dirigenti di partito”. Ma perché tanto caos a pochi mesi dalle elezioni? Jole Santelli, deputata forzista molto vicina a Occhiuto, spiega: “Il sindaco avrebbe completato una serie di opere a pochi mesi dalle elezioni”.

Twitter: @SteI