Costa istituisce 92 nuove aree protette tra Abruzzo, Puglia, Molise e Basilicata. Migliaia di ettari di suolo e di acque al riparo da qualsiasi attività, comprese le trivellazioni

L’istituzione di tali aree protette serve ad assoggettarle ad una più stretta vigilanza da parte del ministero dell’Ambiente

Create 92 nuove zone per la conservazione ambientale sparse tra Abruzzo, Puglia, Molise e Basilicata. Nelle ore più tese del confronto tra Lega e Movimento 5 Stelle sul tema delle trivelle, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha deciso di mettere al riparo da qualsiasi attività, comprese le trivellazioni petrolifere, migliaia di ettari di suolo e di acque, grazie all’istituzione di 92 zone speciali di conservazione (Zsc) appena costituite.

L’istituzione di tali aree protette serve ad assoggettarle ad una più stretta vigilanza da parte del ministero dell’Ambiente, tramite la valutazione di incidenza ambientale, una procedura a cui devono essere sottoposti tutti i piani o i progetti di rilievo nazionale che possano avere impatto significativo sull’ambiente in queste aree. La mossa messa a segno da Costa con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di ben 5 decreti (istitutivi delle Zsc) a sua firma, serve a garantire una maggiore salvaguardi ambientale ai cittadini di 4 tra le Regioni più colpite dalla realizzazione di infrastrutture energetiche.

Con due decreti sono state create complessivamente 42 aree di conservazione in Abruzzo, sparse tra zone mediterranee, alpine e continentali. In Basilicata invece è stata costituita una sola Zsc in area continentale. Mentre in Molise e in Puglia sono state rispettivamente costituite 25 e 24 nuove zone speciali di conservazione. Tra le meraviglie naturali appena entrate nelle aree di conservazione spiccano le isole Tremiti, il Gargano, il lago di Varano e la foce del fiume Biferno.