Covid, le mascherine potrebbero tornare: perché e in quali casi

Covid, le mascherine potrebbero essere nuovamente indossate in Italia con le varianti che aumentano così come i contagi.

Covid, le mascherine potrebbero tornare: perché e in quali casi

Covid, le mascherine potrebbero presto tornare in Italia soprattutto in determinati casi e categorie. I contagi stanno aumentando e negli altri Paesi si sta già ricorrendo a delle misure precauzionali.

Covid, le mascherine potrebbero tornare

Si ritorna a parlare della possibilità di rimettere le mascherine e la ragione si trova nell’aumento dei contagi del Covid sia in Italia sia in altri Paesi del mondo. La causa è da imputare probabilmente all’aumento anche delle varianti. In Europa sono state osservate le seguenti varianti dominanti: Kraken (XBB.1.5) ed Eris (F456L) in queste proporzioni: Austria (70%), Belgio (62%), Danimarca (65%), Francia (56%), Germania (61%), Islanda (52%), Irlanda (63%), Italia (52%), Paesi Bassi (61%), Portogallo (64%), Spagna (44%) e Svezia (53%).

Perché e in quali casi

Con l’aumento dei casi è chiaro che le categorie più deboli e le strutture sanitarie sono le prime ad essere allertate e difese.  Per questo in Lombardia hanno adottato delle misure precauzionali. “Il Covid – ha spiegato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso – fortunatamente grazie ai vaccini e ai passi avanti delle cure ora convive con noi senza provocare i danni dei primi anni di pandemia. Sappiamo bene però che per alcune categorie di pazienti, come gli immunodepressi e i fragili, può ancora costituire un pericolo di vita. Per questo motivo abbiamo appena inviato una Circolare ad Ats, Asst e Irccs lombardi, che prevede un’azione mirata a proteggerli quando si trovino all’interno delle strutture ospedaliere e residenziali socio-sanitarie”. “Una particolare attenzione – ha concluso – l’abbiamo posta sull’utilizzo della mascherina che, con l’avvicinarsi della stagione autunnale ed invernale, raccomandiamo venga indossata anche dove non obbligatoria: soprattutto Pronto Soccorso e negli ambulatori dedicati a pazienti fragili”.

Negli altri Paese anche vengono adottate misure precauzionali come quella della mascherini in determinati casi e situazioni. “Oggi l’Oms non lancia l’allarme – ha detto il ministro della Salute francese, Aurélien Rousseau –  non dobbiamo cambiare il nostro comportamento, ma dobbiamo avere i riflessi pronti, se abbiamo sintomi, indossiamo una mascherina”, ha detto  martedì a France 2.

Il monito è arrivato anche dall’immunologo statunitense Anthony Fauci: “Sono preoccupato – ha dichiarato – e non parlo di di nuovi obblighi, ma dell’ opportunità a fronte di un aumento dei casi di nuovi contagi di tornare ad indossare le mascherine, in quanto i più vulnerabili restano a rischio di forme della malattia più gravi”. Rivolgendosi agli esperti del governo, il noto virologo ha aggiunto: “Spero che se si arriverà ad un certo volume di nuove infezioni, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie diramino nuove indicazioni, sia pure non obbligatorie, sull’utilizzo di mascherine”.

Leggi anche: Covid, impennata di contagi in tutto il mondo. L’Italia è il secondo Paese per numero di casi