Credite Suisse nel mirino del Fisco. La banca svizzera avrebbe favorito, con false polizze assicurative. Sarebbero 14 i miliardi portati all’estero

Clienti del gruppo Credit Suisse avrebbero sottratto al Fisco circa 14 miliardi di euro attraverso la sottoscrizione di false polizze assicurative. La Guardia di finanza milanese sta passando al setaccio migliaia di conti bancari, anche esteri, ipotizzando reati che vanno dalla frode fiscale, all’ostacolo all’attività di vigilanza, per finire con riciclaggio e abusivismo finanziario. Il gruppo bancario svizzero, invece, è indagato per la legge sulla responsabilità amministrativa delle società.

Si tratta di un’indagine scattata a fine 2014 con una serie di acquisizioni di documenti e sequestri di carte nella sede milanese di Credit Suisse Italia. Credit Suisse, in una dichiarazione di un portavoce, si limita ad affermare che le sue “attività con clienti privati sono sistematicamente concentrate su patrimoni dichiarati” aggiungendo che il gruppo ha “chiare regole interne e processi per assicurare che si conduca il lavoro in accordo alle leggi in vigore in Italia. In relazione alla ‘voluntary disclosure’ approvata dal governo italiano nel 2014, Credit Suisse ha immediatamente chiesto ai propri clienti di fornire prove per dimostrare di essere in regola dal punto di vista fiscale. Questo processo è stato virtualmente concluso”.