L’accorpamento regionali-amministrative-referendum con l’election day è una necessità tecnica. Parola del capo politico M5S, Vito Crimi. “Per noi è importante la partecipazione a questo referendum che è senza quorum, affinché il risultato sia il più realistico e rispecchi la volontà dei cittadini – spiega -. E teniamo a un’ampia partecipazione. Ci avrebbe favorito fare il referendum prima delle regionali e utilizzarlo come traino per un successo maggiore”.
Intervenendo ad un appuntamento della Fondazione Einaudi, Crimi va dritto al punto. “Non è il ministero dell’Interno ma i sindaci a decidere dove si vota. I sindaci comunicano alla Prefettura i luoghi dove si svolgono le elezioni. Io credo e ribadisco che non possiamo obbligare i sindaci a non utilizzare le scuole. Possiamo suggerire ma non obbligare – argomenta -. Su questo l’autonomia dei sindaci è importante e avranno il massimo supporto”.
Ma non è tutto. “Si vota tendenzialmente nelle scuole ma non necessariamente nelle scuole…è già così. Se diamo delle indicazioni ai presidi diamo troppe indicazioni, se non le diamo è perché non le diamo – conclude il leader del Movimento Cinque Stelle -. Noi forniamo gli strumenti per far si che i seggi possano svolgersi anche fuori dalle scuole con tutti i criteri di distanziamento”.