Crollo palazzine Amatrice, condanne confermate in Appello

Confermate in Appello le condanne per il crollo di due palazzine di edilizia popolare ad Amatrice, in seguito al sisma.

Crollo palazzine Amatrice, condanne confermate in Appello

Confermate in Appello, a Roma, le condanne per il crollo di due palazzine di edilizia popolare ad Amatrice, in seguito al sisma che sconvolse il centro Italia nell’agosto del 2016, che causò 19 vittime.

Confermate in Appello le condanne per il crollo di due palazzine di edilizia popolare ad Amatrice, in seguito al sisma

La Corte d’Assise di Appello di Roma ha condannato a 9 anni Ottaviano Boni, all’epoca direttore tecnico dell’impresa costruttrice Sogeap e a 5 anni Maurizio Scacchi, geometra del Genio Civile della Regione Lazio.

Dichiarato, inoltre, il non luogo a procedere per la posizione di Luigi Serafini, per motivi di salute. Nel processo erano imputate anche altre due persone, nel frattempo decedute: l’ex assessore del Comune di Amatrie, Corrado Tilesi e l’ex presidente dell’Iacp, Franco Aleandri.

I due imputati condannati in Appello erano accusati, a seconda delle posizioni, di crollo colposo, disastro, lesioni ed omicidio colposo plurimo. In aula presenti i parenti delle vittime. Condanna, in qualità di responsabile civile, anche la Regione Lazio.

Il legale dei familiari delle vittime: “Scritta una pagina di verità e giustizia”

“Una pagina di verità e giustizia è stata oggi consegnata ai parenti delle vittime” ha commentato all’Ansa l’avvocato Wania Della Vigna, legale dei familiari delle vittime dei due due crolli oggetto del Processo.

“La Corte di Appello – ha aggiunto il legale – ha dato piena conferma all’impianto accusatorio con precisi profili di responsabilità per gli imputati condannati per i reati di disastro colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime, crollo di edificio. I parenti delle vittime sanno che non è stato il sisma eccezionale o con effetti eccezionali a procurare la morte dei loro cari ma ci sono precise concause umane”.

Le palazzine due palazzine ex Ater, ha detto ancora l’avvocato Della Vigna, “erano affette da attività illecita a partire dalla costruzione difforme dalla normativa antisismica, dall’assenza di verifiche e di controlli fino al piano delle autorizzazioni amministrative nel decennio successivo, con necessità di mettere a posto le carte”.

“Infatti – ha concluso il legale – nel tentativo di mettere a posto le carte per salvaguardare l’enti pubblici gli imputati non si sono curati della salvaguardia della vita umana ed oggi ci sono intere famiglie sterminate”.

In primo grado il tribunale di Rieti aveva condannato, per omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni, Ottaviano Boni a 9 anni, all’epoca direttore tecnico dell’impresa costruttrice, la Sogeap; Luigi Serafini, amministratore unico della stessa impresa a 8 anni; Franco Aleandri, allora presidente dello Iacp a 7 anni; Maurizio Scacchi, geometra della Regione Lazio-Genio Civile a 5 anni; Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice a 7 anni)