Crosetto spara sulle toghe. Ma a sentirsi minacciato è lui

Il ministro Crosetto prima accusa i magistrati e poi fa la vittima. Conte lo sfida: "Vada in Procura e in Parlamento".

Crosetto spara sulle toghe. Ma a sentirsi minacciato è lui

Nella costante inversione di ruoli operata dal governo per piegare la realtà, ieri il ministro ala Difesa Guido Crosetto ha deciso di indossare i panni del minacciato. “Una risposta al fondo di un’intervista su tutt’altro. Una risposta nella quale racconto una cosa riferitami. Una preoccupazione, non un attacco. Dico che voglio riferire al Parlamento. Vengo attaccato, insultato, minacciato, offeso. Preventivamente. Dovrei avere paura? Non ne ho”, ha scritto ieri il ministro sul suo account X, riguardo alla sua intervista rilasciata domenica scorsa al Corriere della Sera in cui raccontava di un riferito tentativo di golpe giudiziario da parte di una corrente della magistratura per fare cadere il governo.

Il ministro Crosetto prima accusa i magistrati e poi fa la vittima

Accusatore e vittimista, il ministro può contare comunque sull’appoggio dei suoi alleati e compagni di governo. Interviene anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: se l’allarme di Crosetto “riguarda il passato e la storia, – dice La Russa – lo condivido e lo capisco: la magistratura qualche volta è entrata a gamba tesa. Se guardo ai magistrati che volevano fare politica a colpi di sentenze capisco quello che dice”. La Russa è meno spericolato del ministro e specifica di non avere elementi. In difesa accorre anche il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto con un sillogismo da bar: Crosetto è una persona seria quindi se ha fatto quelle dichiarazioni avrà i suoi motivi. Che “i suoi motivi” dovrebbero essere il vero tema della scontro politico sembra sfuggire a molti.

Prevedibili i soccorsi anche dei centristi. Da Matteo Renzi che si dice convinto che “Crosetto abbia detto delle cose di sicuro interesse perché se il ministro della Difesa, non l’ultimo arrivato, dice le cose che ha detto evidentemente c’è qualcosa di molto serio”, al calendiano Enrico Costa che sottoscrive “le parole di Crosetto sui magistrati”. Sullo sfondo rimane una riforma della Giustizia che appare bloccata e che, come sottolinea il segretario di +Europa Riccardo Magi, “si avvia nel modo peggiore”.

Conte lo sfida: “Vada in Procura e in Parlamento”

Sulle parole del responsabile della Difesa, interviene anche il leader del M5S Giuseppe Conte: “Francamente non ricordo che un ministro responsabile possa fare dichiarazioni così, in piena leggerezza, alla stampa. Se lui ha notizia circostanziata di accuse così gravi deve andare in Procura e venga a riferire in Parlamento. È il minimo – continua Conte – per un ministro che voglia svolgere responsabilmente le sue funzioni, altrimenti ricadiamo nel solito circuito dei complottismi per nascondere i fallimenti del governo, e questo non è accettabile”.

Qualcuno però nota anche una curiosa coincidenza. “Affermazioni gravi che peraltro avvengono a pochi giorni dall’udienza preliminare che si terrà a Roma a seguito dell’imputazione coatta del sottosegretario Delmastro Delle Vedove”, aveva detto l’altro ieri la responsabile Giustizia nella segreteria del Pd, Debora Serracchiani. In effetti, come osserva anche l’ex Forza Italia Elio Vito, le parole usate nell’intervista da Crosetto sull’opposizione giudiziaria sono simili a quelle di un comunicato di Palazzo Chigi del luglio scorso. Entrambe le dichiarazioni avvengono in coincidenza di sviluppi del caso del sottosegretario Delmastro.

Nel luglio scorso il comunicato di Palazzo Chigi è stato diramato subito dopo che è stata chiesta l’imputazione coatta per Delmastro, indagato per rivelazione di atti riservati a Donzelli. L’intervista di domenica a Crosetto arriva alla vigilia dell’udienza relativa a tale richiesta. Intanto alla Gip che aveva chiesto l’imputazione per Delmastro è stata tolta la tutela che aveva per minacce dai clan. A volte le coincidenze…

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