Dall’aperitivo di Zingaretti a Milano, alla grigliata del primo maggio di Ruberti. Multa da 400 euro al capo di gabinetto della Regione Lazio per violazione delle norme anti-Covid

Il famigerato aperitivo anti-panico offerto dal sindaco di Milano, Beppe Sala, a Nicola Zingaretti evidentemente non è bastato. Alla Regione Lazio non hanno imparato la lezione. Ma se il cin cin del 27 febbraio scorso costò, molto probabilmente, al governatore e segretario del Pd il contagio da Coronavirus con conseguente quarantena, pure il suo capo di gabinetto Albino Ruberti (nella foto con Zingaretti), ha pagato a caro prezzo la grigliata romana del primo maggio. Come riporta Il Messaggero, Il braccio destro del governatore del Lazio “è stato sorpreso al Pigneto da una pattuglia di poliziotti lontano dal proprio domicilio”, allertata da un cittadino che dal proprio balcone aveva notato il curioso assembramento. “All’arrivo degli agenti in via Macerata, Ruberti si è subito autodenunciato, senza opporre resistenza”, scrive il quotidiano romano. Che registra anche il mea culpa dell’inaspettato trasgressore: “Sono stato giustamente multato perché non mi trovavo al mio domicilio, stavo partecipando a un pranzo di lavoro in una abitazione privata – si è giustificato il capo di Gabinetto di Zingaretti -. Negli ultimi 60 giorni ho praticamente vissuto alla Regione e, considerata la festa nazionale, ho preferito fare questo incontro a pranzo per poi tornare a casa dai miei familiari. Chiaramente lunedì pagherò la multa”. Una stangata da 400 euro che gli ha mandato di traverso la grigliata. Di lavoro, s’intende.