Sebbene nessuno ne parli (anche perché ancora non sono chiare le modalità di elezione, il numero dei componenti, e così via) nel sottobosco pentastellato la partita per entrare nel direttivo è partita. E non da ieri. In tanti avrebbero voluto, all’interno del nuovo direttivo che di fatto prenderà il posto del “capo politico” Vito Crimi, Chiara Appendino. Stimata da tanti attivisti e parlamentari e, soprattutto, da Beppe Grillo, anche ieri ha fatto sapere che non presenterà alcuna candidatura: “No. Mi sono autosospesa dal Movimento per coerenza (dopo l’inchiesta da cui è stata colpita, ndr)”, ha fatto sapere.
Chi potrebbe, allora, entrare nel direttivo? Per tanti parlamentari sono scontati i nomi di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Il primo è tornato ad essere leader de facto del Movimento; il secondo si è riguadagnato la fiducia di tanti soprattutto per non aver alzato i toni su una partita delicata come quella della riforma del Mes. Ad avere le carte in regola per entrare nel direttivo è anche Luigi Gallo, deputato e portavoce delle “Parole Guerriere”, gruppo pentastellato che forse riesce meglio di tanti altri a coniugare il rispetto per i principi originari e la necessità di voltare pagina rispetto al passato.
Non è detto, però, che non possano trovare spazio anche deputati di prima legislatura. Un candidato forte potrebbero essere Riccardo Ricciardi, oggi vicepresidente del gruppo alla Camera, molto vicino a Roberto Fico e che nel corso degli ultimi mesi si è contraddistinto per battaglie e verve.