Da oggi Immuni comunicherà anche con le App adottate da altri Paesi Ue. E il nuovo Dpcm obbliga le Asl a segnalare immediatamente i codici dei contagiati

Da oggi l’app Immuni, introdotta in Italia per il tracciamento dei contatti, “amplia il suo raggio d’azione ed è interoperabile con le applicazioni di notifica di esposizione al rischio di contagio da Covid-19 adottate dagli altri Paesi europei”. Ad annunciarlo è stata la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano (nella foto), sottolineando che Immuni e le altre app degli Stati dell’Unione “che utilizzano analoga tecnologia possono scambiarsi i codici alfanumerici degli utenti e avvisarli se sono stati a stretto contatto con un altro utente positivo al Covid-19, nel proprio Paese o in un altro Paese europeo”.

“L’interoperabilità – spiega Pisano – delle applicazioni consente quindi la circolazione all’interno dell’Unione europea senza richiedere ai cittadini di scaricare app diverse per ogni nazione. L’Italia, insieme con Germania e Irlanda, fa parte del primo gruppo di Stati dell’Ue ad avviare l’interoperabilità delle applicazioni, nelle prossime settimane lo faranno anche gli altri Paesi. Grazie a questo sistema un cittadino italiano che ha intenzione di fare un viaggio in Germania dovrà semplicemente attivare la funzione di Immuni che consente di ricevere notifiche di eventuali contatti stretti con persone positive al virus durante la permanenza in quel paese”.

“La soluzione – ha spiegato ancora il ministro dell’Innovazione – è stata progettata da un gruppo di lavoro nell’ambito della Commissione europea e consiste in uno snodo di interscambio (gateway) per i sistemi di notifica delle diverse applicazioni nazionali permettendo di condividere i codici delle persone positive al Covid-19”.

Inoltre nel Dpcm varato ieri sera da Palazzo Chigi è previsto che “al fine di rendere più efficace il contact tracing” attraverso la stess applicazione “è fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività”.