Da Report nuove accuse al commissario alla privacy Ghiglia: “Intervenne per coprire i lavori nella maxi-villa di Meloni”

Nella prossima puntata Report racconterà di come Ghiglia sarebbe intervenuto per fermare le rivelazioni sulla casa di Meloni.

Da Report nuove accuse al commissario alla privacy Ghiglia: “Intervenne per coprire i lavori nella maxi-villa di Meloni”

Nuovo giorno e nuova rivelazione di Report sul membro dell’Autorità Garante della Privacy, il meloniano Agostino Ghiglia. Ieri, infatti, la trasmissione di Sigfrido Ranucci ha pubblicato sui suoi profili social una clip che lancia nuove accuse al membro dell’Authority.

L’anticipazione di Report e l’interrogazione sulla villa della premier

Nel video, che è una anticipazione del servizio che andrà in onda domani sera alle 20.30 su Rai3, si spiega che “a gennaio 2025 i deputati di Italia Viva, Francesco Bonifazi e Maria Elena Boschi presentano un’interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per i lavori di ristrutturazione della sua villa di 347 mq e del valore di 1 milione e 100mila euro”. “ Ghiglia, di sua iniziativa – continua la clip -, si porta avanti con i lavori e chiede di verificare se c’è possibilità di omettere più informazioni possibili ai parlamentari e chiede un approfondimento urgente”.

L’intervento di Ghiglia

Vengono quindi riportate le parole di Ghiglia, interpretate da un attore. “Cercatemi interrogazione onorevole Bonifazi su caso Meloni – si sente nel video -. Approfondiamo se è suo diritto avere risposta su tutte le domande in dettaglio o se qualcosa si può coprire in termini di protezione dati al netto della trasparenza e dell’interesse pubblico”.

Evidentemente Ghiglia è stato ascoltato, come dimostra la fine della clip, dove si riportano la risposta data all’interrogazione dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. “Per i lavori di ristrutturazione non sono stati stanziati fondi del ministero dell’Interno – afferma -, non sono stati stanziati fondi della presidenza del consiglio e non è stato impiegato denaro pubblico. Non si ravvedono motivi per fornire un elenco dei fornitori privati di acquisti personali, perché verrebbe meno l’aspettativa di riservatezza”.

Niente risposte in Parlamento

Morale, niente dettagli sui fornitori dei lavori nella casa della premier. Tanto che Boschi risponde: “A questo punto non sappiamo chi siano stati i fornitori, quanto sia stato speso e in che modo. Evidentemente c’è qualcosa che la presidente del Consiglio deve tenere nascosto. Anche su questo continueremo a fare chiarezza”. La clip si conclude con l’inviata di Report che prova a interloquire con lo stesso Ghiglia. “Preferisco parlare con Ranucci”, risponde quest’ultimo.

Ranucci: “Impossibile la diretta che chiede il membro dell’Autorità”

E proprio a Ghiglia, sempre ieri, si è rivolto il conduttore Rai, tornando sull’invito a un faccia a faccia in diretta. “Ho già risposto su questa cosa, Report è un format ben preciso che Ghiglia conosce benissimo, non consente neanche a me stesso la diretta, la puntata è registrata perché così si evita di dare delle informazioni errate”, ha dichiarato Ranucci.

La replica era arrivata dopo l’intervista rilasciata ieri da Ghiglia a La Stampa a proposito della sua visita nella sede di Fratelli d’Italia, il giorno precedente alla multa da 150mila euro comminata alla trasmissione per la messa in onda dell’audio riguardante l’ex ministro Giuliano Sangiuliano. Nell’intervista Ghiglia aveva aggiunto: “Insisto con Ranucci: voglio un confronto in diretta. Non può continuare a negarsi, ho diritto anch’io a un contraddittorio”. “Lui – ha spiegato Ranucci – deve avere la garanzia che noi siamo garanti che il suo pensiero verrà compiutamente riportato. Ghiglia non ha fatto in tempo a farlo per la puntata di domenica sera, speriamo che lo possa fare in quella dopo, perché ce ne stanno tante di cose da spiegare”.

“A Report si sentono intoccabili”

Nella stessa intervista, il Garante aveva detto anche che “a Report si ritengono intoccabili, ma noi non li abbiamo ritenuti tali non ravvedendo l’indispensabile urgenza che quella telefonata intima venisse rivelata al pubblico. Cos’è stata lesa maestà? Puoi sanzionare qualsiasi cittadino, ma non loro che ritengono di essere gli unici depositari della verità?”.

Riferendosi a sé stesso aveva anche aggiunto: “Sono sugli scudi, ma sto bene. Sono sereno, tranquillo, depositario della verità contro le illazioni e le ricostruzioni oniriche e bersaglio di una sanzione tribunizia. Sono da solo contro ‘la Bestia’ di Ranucci che cito richiamando ‘la Bestia’ di Salvini“. Per concludere: “Non ho più alcun tipo di rapporto con Fratelli d’Italia. L’incarico nel collegio del Garante mi vincola a una forte indipendenza”. In effetti, chi oserebbe mai metterla in dubbio…