Chi si aspettava se non un cambio di rotta, quantomeno un cenno di autocritica da parte del sindaco Beppe Sala e della sua maggioranza sull’urbanistica, almeno nella seduta del Consiglio comunale nella quale si sono registrate le dimissioni dell’assessore alla Casa Guido Bardelli, lambito (non indagato) dallo scandalo esploso negli uffici dell’urbanistica la settimana scorsa, è rimasto fortemente deluso.
“Abbiamo fatto tutto secondo le regole”
Ieri infatti Sala si è limitato a riaffermare la bontà del suo operato e del Salva-Milano, la norma da lui a lungo invocata per sanare le ferite scoperte dai magistrati, anche se ha dovuto – suo malgrado – prenderne le distanze. Causa arresti… Non una parola su quell’interpretazione “meneghina” della norma che ha permesso a box di “ristrutturarsi” in torri da 30 metri. Silenzio sugli edifici sorti con semplice Scia (e non in base a piani urbanistici, approvati dal Consiglio comunale). Neanche un accenno ai lauti guadagni assicurati nell’ultimo decennio ai palazzinari a scapito delle casse comunali. Oblio sul supposto “sistema” che vigeva negli uffici dell’Urbanistica milanese, dove i controllori prendevano le consulenze dai controllati. Niente di tutto ciò. Anzi.
Sala: “Fino a una settimana fa non sapevamo di aver violato la legge”
“Fino a una settimana fa non ritenevamo di avere violato la legge e non lo riteniamo nemmeno ora”, ha detto Sala parlando delle inchieste della Procura, tanto che “la nostra avvocatura continuerà a difendere le nostre ragioni. Gli interventi oggetto dell’indagine per il momento restano legittimi sul piano amministrativo – ha ricordato -, i permessi di costruire e le scia non sono stati annullati neppure dai giudici penali. Se venissero annullati vedremo se potranno essere sanati con le norme generali”.
Il sindaco ha poi assicurato che continuerà “nel confronto con la procura nelle sedi giudiziarie. In altri procedimenti il Comune interverrà anche come parte civile, alla luce dell’ultima ordinanza cautelare del Gip che ipotizza singoli casi di corruzione – ha proseguito -. Deve esser chiaro però che un conto sono i singoli episodi di corruzione che vanno contrastati e sanzionati senza alcuna tolleranza e accertati con sentenza definitiva. Un altro contro sono le politiche urbanistiche attuate secondo noi legittimamente a Milano, che hanno consentito di risanare siti dismessi e hanno fatto di Milano la città che più si è rigenerata nella fase post industriale”.
Sul Salva-Milano decida il Parlamento
Circa il futuro del Salva-Milano (la norma che secondo le intercettazioni avrebbero scritto direttamente gli indagati per stoppare le indagini), per Sala, toccherà decidere al Parlamento: “A chi dice, e quindi adesso? Dico prego, il Parlamento è chiamato a legiferare e faccia quel che ritiene senza che noi faremo alcun richiamo”.
Niente autocritica e nessuna retromarcia, quindi. E l’assessore ciellino che si augurava, parlando con quello che la procura ritiene il “dominus” del sistema dell’urbanistica, Giovanni Oggioni, che la giunta cadesse? Una cosa senza importanza… Tanto che quasi tutti i consiglieri ieri l’hanno ringraziato per il suo impegno nel Piano Casa, ovvero per quel maxi intervento che dovrebbe portare alla costruzione di 10mila case popolari in città.
E chi dovrebbe costruirle? Le coop bianche e rosse, nonché quegli stessi costruttori che si sono arricchiti in questi anni (alcuni dei quali erano clienti dello studio legale di Bardelli). E così Milano andrà avanti, in attesa che il Pd indichi al sindaco il nome del nuovo assessore alla casa. Si spera con meno potenziali conflitti di interesse.
Sala insiste per “regalare” San Siro
E, sempre ieri, mentre in Consiglio si discuteva dei danni dell’urbanistica, lo stesso Comune di Milano “sollecitava” Milan e Inter a inviare i documenti per il progetto del nuovo stadio di San Siro. Una maxi speculazione edilizia che, se approvata, renderà più ricchi i fondi di investimento proprietari dei due club e più povere le casse del Comune, che svenderà il Meazza e le aree limitrofe a soli 400 euro al mq. Un’inezia. Per Sala l’operazione servirà per portare a Palazzo Marino i soldi necessari per migliorare le case popolari e a costruirne di nuove a San Siro, in base anche al Piano casa. Proprio quello sul quale stava lavorando l’assessore dimissionario Bardelli…