Dagli F-35 all’Afghanistan, la Trenta gioca in Difesa. Il ministro adesso tira il freno: “Mai annunciato il ritiro delle truppe”

L'intervento del ministro della Difesa Trenta a Otto e Mezzo

Sarà che è a capo del ministero della Difesa, ma quella vista ieri ospite da Lilli Gruber a Otto e Mezzo, è stata un’Elisabetta Trenta in trincea. Dopo le notevoli e importanti aperture fatte su due temi centrali per il Movimento cinque stelle, come il ritiro delle truppe dall’Afghanistan (missione per la quale finora abbiamo speso circa 7,7 miliardi di euro) e lo stop all’acquisto degli inutili caccia F-35, ora il ministro ritratta su tutto.

Incalzata dalla Gruber, la Trenta ammette: “Io non ho mai annunciato il ritiro dall’Afghanistan ma una fase di pianificazione che prevedesse anche ritiro. Il ritiro non potrei mai deciderlo io, lo decide il Parlamento. Il ministro degli Esteri Moavero non era presente quando ho parlato di questa cosa con il Premier Conte, ma è stato raggiunto dalla notizia prima che potessi parlarci telefonicamente.

C’è stata costruita sopra una retorica che non era il caso di costruire, il caso è stato montato un po’ dai giornalisti. Il processo di pianificazione per il ritiro dall’Afghanistan, nella Nato è iniziato da tempo, da prima delle elezioni che Trump diceva di voler ritirare truppe americane. Tutti i militari sanno che le missioni possono finire, per questo è giusto essere sempre pronti”.

Spazio, come detto, anche agli F-35 sui quali, dice il ministro, “stiamo ancora valutando, il programma sarà rivisto non perché sia sbagliato ma perché forse troppo impegnativo. Ma non si puù cancellare tutto con un colpo di spugna, bisogna essere responsabili e valuteremo con attenzione”. Una sorta di piccolo dietrofront, dunque.