Dal Pnrr ai taxi, l’esecutivo è in perenne ritardo. Davanti alle emergenze molti ministri si stanno dimostrando incapaci di reagire rapidamente

Dal Pnrr ai taxi, l’esecutivo è in perenne ritardo. Davanti alle emergenze molti ministri si dimostrano incapaci di reagire rapidamente

Dal Pnrr ai taxi, l’esecutivo è in perenne ritardo. Davanti alle emergenze molti ministri si stanno dimostrando incapaci di reagire rapidamente
Dal Pnrr all’emergenza caldo, e dai taxi alla disastrosa alluvione in Emilia Romagna. Poi il caro voli e, per non farsi mancare nulla, pure le proposte per combattere l’abbandono di animali tipico dell’estate. Se c’è una costante di questa maggioranza è il ritardo con cui affronta le emergenze, grandi o piccole che siano. Un modus operandi che sta creando non pochi problemi al nostro Paese che appare sempre in affanno e in costante rincorsa dei problemi che, uno dopo l’altro, si presentano.
Com’è facilmente intuibile, la grana maggiore è quella dei fondi europei. Questi a causa dei ritardi accumulati nella presentazione all’Ue delle modifiche, ha fatto slittare di mesi l’erogazione della terza rata e messo a rischio la quarta. Quel che è certo è che a pagare questo ritardo sono gli italiani visto che la terza rata sarà più bassa del previsto di mezzo miliardo di euro, ossia 18,5 miliardi invece dei 19 inizialmente stabiliti.
Cinquecento milioni di euro che servivano ad aumentare il numero di posti letto negli studentati e che sono slittati, quindi non ancora cancellati, a data da destinarsi e sempre se il governo riuscirà a risolvere la questione degli alloggi universitari.

Grane su grane

Particolarmente dolorosi, invece, sono i clamorosi ritardi per far ripartire l’Emilia Romagna dopo la spaventosa alluvione di maggio. A dare conto di quale sia la situazione è il governatore dem, Stefano Bonaccini, che da settimane prova a sollecitare il Governo affinché eroghi le risorse necessarie ad aiutare i territori disastrati. Lunedì il presidente dell’Emilia Romagna, intervenendo ad Agorà estate su Rai 3, ha detto: “Ci attendiamo che ciò che serve arrivi perché se si ferma la Romagna si ferma la locomotiva d’Italia e quindi anche gli altri vagoni”.
Il problema è che al momento, prosegue Bonaccini, “sono arrivati, anzi sono stati stanziati perché i soldi ancora non li abbiamo visti, dopo due mesi circa 2,5 miliardi, da decreto del Governo, per i prossimi tre anni da destinare a tre regioni”, ossia l’Emilia-Romagna la Toscana e le Marche. Il problema è che in Emilia Romagna i danni stimati sono “nove miliardi di euro” e quindi, secondo il governatore, queste risorse “sono poche ma intanto partiremmo a utilizzarle soprattutto per i lavori di somma urgenza, cioè per intervenire su fiumi, argini, frane e strade per poter affrontare il prossimo inverno”.

Le altre rogne

Clima che appare indigesto a questa maggioranza visto come sta gestendo l’emergenza caldo (leggi articolo sopra), per non parlare della questione del caro voli su cui si promettono interventi – anche se ormai è tardi visto che gli italiani hanno già programmato le vacanze – e sull’odioso fenomeno dell’abbandono degli animali per il quale Matteo Salvini promette che ai responsabili verrà ritirata la patente.
Peccato che il provvedimento ancora non ci sia e che l’estate è già iniziata da un pezzo. Capitano che risulta in ritardo anche nell’affrontare i disagi che stanno scombussolando i tassisti visto che, dopo due giorni di incontri tenuti in settimana, al momento non ha presentato nemmeno uno straccio di proposta per risolvere i problemi registrati soprattutto nelle grandi città dove, complice la ripresa del turismo, si assiste a tempi di attesa lunghi e file interminabili per salire su un’auto bianca.