Dalle fondazioni bancarie ai Testimoni di Geova, tutti all’assalto del 5×1000

Dalle fondazioni bancarie ai Testimoni di Geova, tutti all'assalto del 5x1000

Alle solite. Come ogni anno nelle liste dei beneficiari del 5×1000 (pubblicate nemmeno un mese fa e relative alla dichiarazione dei redditi 2016), spunta di tutto. Se infatti quasi 380mila delle scelte espresse per il mondo del volontariato sono andate a Emergency, che continua in testa alla classifica e si vede assegnare 13,5 milioni di euro, ci sono altri curiosi enti o fondazioni che sono stati premiati dai contribuenti. A cominciare dagli immancabili think-tank politici, come la Fondazione Craxi che, inserita sia nella lista per la ricerca scientifica sia in quella del volontariato, riceverà quasi 12mila euro. Esattamente come per la Fondazione Alcide De Gasperi, presieduta dal ministro Angelino Alfano e nel cui direttivo ritroviamo, tra gli altri, Giovanni Bazoli, che arriverà a prendere poco più di 15mila euro. Male va, invece, per la Fondazione Magna Carta, di Gaetano Quagliariello, che, scelta da soli 66 contribuenti, prenderà quest’anno poco più di 3mila euro. Ma le curiosità non finiscono qui.

A godere di un piccolo contributo anche i “volontari di protezione civile della comunità di Scientology” (solo 2mila euro) e i Testimoni di Geova che, non potendo sedere al tavolo dell’8×1000, si consoleranno con un contributo di oltre 1,2 milioni di euro. Rimanendo in campo religioso, anche l’associazione “Radio Maria” non se la passerà male con i suoi 1,9 milioni. Ma passiamo dal sacro al profano, per così dire. Tra le tante fondazioni spuntano anche alcune che avrebbero tutta la possibilità di vivere sulle proprie gambe. Come la “Mediolanum”, presieduta manco a dirlo da Ennio Doris, e nel cui cda siede anche Marina Berlusconi, che riceverà dai contribuenti 220mila euro. Male va invece alla Fondazione Intesa, che raccoglie solo 7mila euro, mentre il circolo di Roma Unicredit non va oltre i 6mila euro e rotti.

Tra i tanti premiati, però, spazio anche ai notai e, più precisamente, la Fondazione Italiana del Notariato che, recita il sito, “promuove iniziative idonee a formare e migliorare le qualità professionali e culturali dei notai italiani”. Già anni fa la Corte dei conti sottolineava come fosse curiosa la presenza di tale fondazione. Soprattutto per la mole di contributi di cui gode. Per il 2016 riceverà 234mila euro grazie alla scelta di sole 66 persone.