Dall’Ue un altro regalo a Putin: Orban vuole aggirare le sanzioni Usa sul petrolio russo

L'Occidente si spacca di nuovo su Putin: stavolta è il premier ungherese Orban a cercare un modo per aggirare le sanzioni sul petrolio russo.

Dall’Ue un altro regalo a Putin: Orban vuole aggirare le sanzioni Usa sul petrolio russo

L’Occidente si divide e Vladimir Putin sorride. Neanche le sanzioni annunciate dagli Stati Uniti di Donald Trump alle compagnie petrolifere russe sembrano riuscire a incidere veramente. Anche perché dall’Ue arrivano i primi distinguo. E così, se persino la Cina è pronta a sospendere gli acquisti via mare da Mosca, arriva l’Ungheria di Viktor Orban a cercare di aggirarle aiutando così la Russia.

D’altronde l’Ue ha già dimostrato ieri sera, a poche ore dalle sanzioni di Trump, di non riuscire a incidere veramente con azioni concrete contro Putin. L’atteso utilizzo degli asset russi congelati viene rinviato. O, forse, semplicemente non arriverà mai, considerando che il Consiglio Ue non è riuscito a trovare un accordo e, per ora, resto tutto com’è.

Sanzioni al petrolio russo, l’assist di Orban a Putin: stiamo studiando come aggirarle

Il premier ungherese, Viktor Orban, ha comunicato che Budapest sta lavorando a un modo per “aggirare” le sanzioni statunitensi contro le compagnie petrolifere russe Lukoil e Rosneft. Orban conferma che esistono queste sanzioni, ma si può trovare un modo per evitarle.

Il premier ungherese spiega di essersi più volte consultato con i dirigenti della compagnia energetica del suo Paese, Mol, proprio con questo obiettivo. “Stiamo lavorando su come aggirare queste sanzioni”, ha detto in un’intervista alla radio Kossut. E la ragione è principalmente economica: “Chiunque voglia una riduzione dei prezzi dei servizi pubblici deve difendere il diritto dell’Ungheria ad acquistare petrolio e gas dalla Russia”.

Il punto su cui si sofferma il premier di Budapest è che il petrolio russo costa meno, ma così facendo va contro ciò che l’Ue sta tentando di fare dall’inizio della guerra, ovvero isolare economicamente Putin. Le sanzioni di Trump sembravano poter rappresentare un passo avanti almeno nell’unità di intenti dell’Occidente contro Putin. Unità che spesso anche lo stesso Trump ha rotto, per esempio incontrando il presidente russo e tornando a legittimarlo. Stavolta, però, è la solita frattura interna all’Ue a rafforzare Putin, che sa di poter contare su qualche alleato anche all’interno dello schieramento avversario.