Dall’Ue via libera all’ottavo pacchetto di sanzioni a Mosca

I 27 hanno raggiunto un accordo sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, l'ottavo dall'inizio del conflitto in Ucraina.

Dall’Ue via libera all’ottavo pacchetto di sanzioni a Mosca

Gli ambasciatori dell’Unione europea hanno dato il via libera all’ottavo pacchetto sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina. La formalizzazione avverrà attraverso una procedura scritta nelle prossime ore.

I 27 hanno raggiunto un accordo sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, l’ottavo dall’inizio del conflitto in Ucraina

L’accordo raggiunto dai 27 sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, l’ottavo dall’inizio del conflitto in Ucraina, include anche il price cap al petrolio. Il via libera, a quanto si apprende, è arrivato in mattinata nel corso del Coreper, la riunione dei Rappresentanti dei Paesi membri.

Il pacchetto di nuove sanzioni include anche l’inserimento nella lista nera di tutte le persone ed entità coinvolte nei referendum illegali indetti dalla Russia e un ulteriore stop all’export di prodotti della tecnologia civile dall’Ue a Mosca.

La presidenza ceca dell’Ue ha commentato su Twitter il via libera all’ottavo pacchetto di sanzioni parlando di “forte risposta della Ue all’annessione illegale di territori dell’Ucraina da parte di Putin”. Formalmente “seguirà una procedura scritta e le sanzioni entreranno in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale”, ha precisato, sempre su Twitter, la rappresentante permanente della Repubblica ceca presso l’Ue, Edita Hrda.

Von der Leyen: “Ci siamo mossi in modo rapido e deciso. Non accetteremo mai i falsi referendum di Putin”

“Accolgo con favore l’accordo raggiunto oggi dagli Stati membri sull’ottavo pacchetto di sanzioni. Ci siamo mossi in modo rapido e deciso. Non accetteremo mai i falsi referendum di Putin né alcun tipo di annessione in Ucraina. Siamo determinati a continuare a far pagare un prezzo al Cremlino” scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

“I prezzi elevati del gas fanno lievitare i prezzi dell’elettricità. Dobbiamo limitare questo impatto inflazionistico del gas sull’elettricità ovunque in Europa. Per questo motivo – ha aggiunto la presidente della Commissione Ue -, siamo pronti a discutere un tetto al prezzo del gas utilizzato per generare elettricità. Questo tetto sarebbe anche un primo passo verso una riforma strutturale del mercato dell’elettricità”.

“Dobbiamo considerare i prezzi del gas anche al di là del mercato dell’elettricità – ha detto la presidente della Commissione Europea intervenendo alla plenaria del Parlamento Europeo -. Un simile tetto ai prezzi del gas deve essere concepito in modo adeguato per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. E si tratta di una soluzione temporanea per far fronte al fatto che il Ttf, il nostro principale parametro di riferimento per i prezzi, non è più rappresentativo del nostro mercato, che oggi comprende più Gnl”.

“Abbiamo diminuito il nostro consumo di gas di circa il 10%. Dobbiamo fare di più ma è un dato importante. Le forniture di gas russo sono diminuite fino ad arrivare al 7,5% del gas di gasdotti”, ha aggiunto von der Leyen.