Da D’Amato a Bassetti. Un coro di Sì all’obbligo vaccinale. L’assessore della Regione Lazio: “Abbiamo 400mila persone non vaccinate”. In Liguria su 30 pazienti in terapia intensiva 24 sono No Vax

L'assessore della Regione Lazio: "Abbiamo 400mila persone non vaccinate". In Liguria su 30 pazienti in terapia intensiva 24 sono No Vax.

Da D’Amato a Bassetti. Un coro di Sì all’obbligo vaccinale. L’assessore della Regione Lazio: “Abbiamo 400mila persone non vaccinate”. In Liguria su 30 pazienti in terapia intensiva 24 sono No Vax

“Il governo deve introdurre l’obbligo vaccinale. Faccio l’esempio del Lazio: ci sono ancora 400mila persone non vaccinate. Potranno sembrare poche rispetto a una popolazione di 6 milioni. Ma in termini assoluti è un numero altissimo, che mette a rischio gli altri abitanti”. È quanto ha detto al Messaggero l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

“Certo – ha aggiunto l’assessore -, stiamo iniettando ogni giorno 2 mila prime dosi, non e’ poco. Ma abbiamo fatto di tutto per convincerli e ormai l’unico modo per sradicare questo zoccolo duro e’ l’obbligo vaccinale. Per questo chiedo all’esecutivo di introdurlo su tutto il territorio”.

“Quando si dice che oltre al Super Green Pass ci vuole un tampone per andare al cinema, si manda un messaggio sbagliato – spiega D’Amato – si rischia di sostenere che la copertura della vaccinazione sia poco efficace. Invece abbiamo visto che la dose booster ha aumentato le difese contro le varianti”.

Rispetto alle misure che prenderà il Lazio, D’Amato ha sottolineato che “Zingaretti introdurrà a breve misure già previste in zona gialla come l’obbligo di portare la mascherina all’aperto. E non ne escludiamo neppure altre come l’Ffp2 sui bus o di accorciare i tempi dei controlli con i tamponi ai medici, che oggi si fanno ogni 15 giorni”.

“In Liguria su 30 pazienti in terapia intensiva 24 sono non vaccinati. In area medica arrivano sia non vaccinati che vaccinati, ma questi ultimi hanno dei quadri clinici più blandi” ha detto, invece, a Cusano Tv, il rimario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. “Se viene contato il malato covid che va in rianimazione esattamente come un malato di altra patologia che ha un tampone positivo – ha aggiunto l’esperto -, vuol dire che viene fatto un conto solo per giustificare alcune misure”.

“La situazione non è di emergenza – ha spiegato Bassetti -, dobbiamo dirlo forte è chiaro. È di emergenza per i non vaccinati, ma per quanto riguarda i vaccinati che entrano in ospedale con tampone positivo, è evidente che questi andrebbero scorporati dal computo totale dei malati covid. Sbaglia il Cts? Questo non lo dico, ma forse bisognerebbe dare maggiore ascolto a chi fa il medico e meno a chi fa il teorico”.

Sulle possibili misure di restrizione a Natale, prosegue Bassetti, “io sento in questi giorni le tesi più disparate, come mettere i tamponi obbligatori per andare allo stadio anche a chi ha ricevuto tre dosi di vaccino. Sono tutti provvedimenti cosmetici. L’unico provvedimento che bisognerebbe prendere con urgenza sarebbe quello di rendere il vaccino obbligatorio, approfittando di queste due settimane di chiusura delle scuole per vaccinare chi non è ancora vaccinato”.

“Dopodiché – puntualizza Bassetti – bisognerebbe dare la possibilità a tutti di vaccinarsi in strutture aperte senza prenotazione e dire che dal 10 gennaio chi non è vaccinato paga una sanzione. Non si tratta di imporre un tso come qualcuno dice, si tratterebbe di porre una sanzione amministrativa. E’ stato giusto imporre l’obbligo a sanitari, docenti e forze dell’ordine, ma ora più che procedere per categorie di lavoratori, bisognerebbe procedere per fasce d’età, dai 40 anni in su, dove il virus picchia molto duro. Chi ha più di 40 anni per poter uscire e andare a lavorare dovrebbe essere vaccinato. Io come medico dico che ci vorrebbe l’obbligo vaccinale, poi decidere come applicarlo spetta ai politici, almeno qualcosa lo facciano loro”.