Dazi, cosa succede davvero ora: quali tariffe vengono cancellate e perché Trump ne esce sconfitto

Che effetti avrà la cancellazione dei dazi di Trump da parte della Corte: quali tariffe saltano, quali no e cosa cambia nei negoziati.

Dazi, cosa succede davvero ora: quali tariffe vengono cancellate e perché Trump ne esce sconfitto

Uno schiaffo a Donald Trump, ma anche un assist a chi – Ue in testa – deve trattare con lui sui dazi. La sentenza della Corte per il commercio internazionale ha dichiarato illegittime molte delle tariffe imposte dal presidente Usa. La Casa Bianca non si arrende e ha già annunciato ricorso, ma intanto Trump ne esce già indebolito.

I giudici spiegano che la legge del 1977 sui poteri economici emergenziali invocata da Trump non sia stata utilizzata correttamente. Di fatto non è legittimo chiamarla in causa per introdurre limitazioni così pesanti come quelle previste dai dazi di Trump, materia su cui si sarebbe invece dovuto esprimere il Congresso. Ma cosa succede ora? Quali sono i dazi già cancellati e quali no? E quali saranno le conseguenze di questa decisione?

Quali dazi vengono cancellati e quali no

La sentenza riguarda le tariffe reciproche introdotte da Trump il 2 aprile e rivolte a quasi tutti i Paesi del mondo. Si tratta di dazi al 20% nel caso dell’Ue, che sono poi stati ridotti al 10% e che sono comunque stati congelati per 90 giorni in modo da avere tempo per aprire un negoziato.

Sono ritenute illegittime anche le tariffe applicate nei confronti di Canada e Messico e parte di quelle rivolte alla Cina. Rimangono, in quanto adottate con procedimenti legislativi diversi, le tariffe sull’acciaio e l’alluminio, così come quelle sulle automobili e sulla loro componentistica.

Cosa succede ora: perché Trump è più debole

La Corte ha dato dieci giorni all’amministrazione Usa per cancellare i dazi che ha chiesto di eliminare. Ma la Casa Bianca non ha intenzione di farlo e, anzi, ha già annunciato che presenterà ricorso. Se il ricorso verrà respinto, i dazi saranno comunque cancellati. Non solo, perché a quel punto – spiega la Repubblica – gli Usa dovrebbero restituire le somme raccolte (in modo ritenuto illegittimo), con tanto di interessi.

C’è poi un altro risvolto, quello politico. Interno ed esterno. Sicuramente negli Usa questa sentenza indebolisce Trump rispetto alle opposizioni e anche ai più critici all’interno del Partito Repubblicano. Ma ancora più evidente è il danno al di fuori degli Stati Uniti. Ora, infatti, chiunque debba trattare con Trump (Ue compresa) potrebbe rallentare i negoziati e aspettare la sentenza sul ricorso. La cancellazione dei dazi, infatti, porterebbe qualsiasi negoziatore a non dover più chiedere nulla agli Usa. E ora tutti sanno che il rischio che vengano eliminati è concreto. E il potere contrattuale del presidente Usa viene abbattuto.