De Benedetti dimentica il ‘93. E il suo arresto per tangenti. L’ingegnere accusa Tronchetti di diffamazione. Ma il processo si trasforma in un boomerang

Con gli anni che passano non c’è da stupirsi: la memoria può fare brutti scherzi. Se però si arriva a dimenticare – mentre si depone a un processo – di aver patteggiato una condanna, allora le possibilità sono due: o i disturbi senili sono gravi oppure si sta prendendo in giro la corte che sta ascoltando. Questo è il dilemma che ha lasciato ieri l’ingegner Carlo De Benedetti al processo nato da una sua denuncia al numero uno della Pirelli, Marco Tronchetti Provera, accusato di diffamazione. “Non ne ho memoria”, ha risposto l’editore alla domanda del difensore di Tronchetti a proposito del suo patteggiamento per falso in bilancio negli anni ‘90. Una circostanza che sinceramente pare difficile da dimenticare, soprattutto al diretto interessato.

FATTI NOTISSIMI
Il presidente e amministratore delegato del Gruppo Pirelli è finito sotto processo per aver affermato, il 29 ottobre 2013, che De Benedetti “è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti, per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste Italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finì dentro per le vicende di tangentopoli”. Aveva affermato, inoltre, che “è evidente che io e l’ ingegner De Benedetti non parliamo la stessa lingua, come è normale possa succedere tra un cittadino italiano e uno svizzero”. De Benedetti, parte civile nel processo scaturito da una sua querela, durante la sua deposizione ha spiegato che è “falso e insultante affermare che i bilanci Olivetti potessero non essere corretti”. Il difensore di Marco Tronchetti Provera, l’ avvocato Tullio Padovani, nel corso del controesame ha però citato una sentenza del gup di Ivrea del 14 ottobre 1999, davanti al quale De Benedetti “ha patteggiato tre mesi di reclusione, poi convertiti in una multa da 50 milioni, per falso in bilancio relativo ai bilanci Olivetti del 1995 e del 1996”. E qui De Benedetti ha replicato sostenendo di “non ricordare” quel provvedimento. Secondo il difensore, che ha depositato la sentenza, “quei bilanci erano falsi criminosamente e alla luce della sentenza non si può dire che sia diffamatorio parlare di bilanci discussi”.

POSTE AMARE
Incredulo per la soddisfazione il legale Tronchetti, secondo cui le dichiarazioni rese il 29 ottobre 2013, in replica ad alcune affermazioni proprio dell’ Ingegner De Benedetti, non possono in alcun modo offendere la reputazione di quest’ultimo. Baruffe tra big dell’economia a parte, il processo ha riportato a galla una storia di cui i grandi giornali hanno sempre scritto il minimo indispensabile, e cioé l’arresto lampo dell’ingegnere per le vicende di tangentopoli: “De Benedetti – ha detto il legale – non ha mai fatto mistero di essere stato arrestato dal Gip di Roma per corruzione relativa a forniture pubbliche. Esiste in effetti un provvedimento di custodia cautelare emesso dal Gip Augusta Iannini in data 31 ottobre 1993”.