De Masi: “Un governo a misura di ricchi. Chi non ha soldi è perduto”

Parla il sociologo del Lavoro, Domenico De Masi: "Con la Meloni la destra sociale è diventata neoliberista".

De Masi: “Un governo a misura di ricchi. Chi non ha soldi è perduto”

In Europa il 32% dei decessi per tumore è associato a povertà e bassa istruzione. E un numero crescente di famiglie italiane rinuncia alle cure per motivi economici. Professore Domenico De Masi, sociologo del Lavoro, che ne pensa?
“Mi meraviglio della sua meraviglia. Sa quanto tempo ci vuole per avere una lastra presso la Usl? nel migliore dei casi se ne vanno due mesi. In quei due mesi uno è morto se ha il cancro. Dalla povertà, dalle classi sociali di appartenenza dipende tutto. Quanti anni si campa, come si campa, in quale casa, in quale scuola si studierà, se si studierà o meno, tutto. Chi è ciascuno di noi e cosa farà dipende dalla classe sociale di appartenenza. Anche il tumore e la morte. Questo governo attuale non ha una visione di classe della società. Il problema è che non ce l’ha neppure la sinistra. Ma questo governo si sapeva che non l’aveva. O meglio ci sono due componenti. Quella che fa capo a Matteo Salvini e Silvio Berlusconi che hanno una visione di classe ma da parte della classe abbiente. Giorgia Meloni, se vogliamo essere coerenti con l’idea che coltiva in quanto destra fascista e post-fascista, dovrebbe avere una concezione opposta”.

Ci spiega meglio?
“Le idee sono tre. Una quella di sinistra, socialdemocratica, che bada ai poveri, alle disuguaglianze, a fare in modo che queste si riducano. Poi c’è l’idea neoliberista che bada soprattutto ai ricchi. E quindi mira a che questi diventino sempre più ricchi. Una terza idea è quella della destra di Stato che dovrebbe essere quella fascista o post-fascista di Meloni. E si tratta in teoria di una destra che dovrebbe anche essere attenta ai poveri. Mussolini per esempio fece molto per i poveri. I dittatori, in genere, fanno molto per i poveri perché hanno bisogno del sostegno popolare. Ma in questo governo bisogna capire se la Meloni è neoliberista o statalista. Per ora sta facendo tutte cose neoliberiste. Nel governo attuale di destra convive sia l’anima neoliberista di Berlusconi e anche un po’ di Salvini e poi dovrebbe convivere l’ala di destra statalista ma per ora, ripeto, quest’ultima non si è vista. Quello che sappiamo di sicuro, ritornando al discorso iniziale, è che dalla classe sociale di appartenenza dipende tutto. Se uno nasce povero potrà avere meno cure sanitarie, meno scolarizzazione, meno viaggi. I più poveri muoiono prima dei ricchi. A prescindere se di cancro o di altre malattie. La vita media più lunga al mondo è al Principato di Monaco ed è pari a 91 anni perché lì sono tutti miliardari”.

Da agosto oltre 600mila ‘occupabili’ perderanno il Reddito di cittadinanza. Per loro lo stesso esecutivo aveva promesso di organizzare dei corsi di formazione per favorirne il reinserimento nel mercato del lavoro. Anzi per legge ha stabilito che la frequenza di tali corsi è requisito essenziale per mantenere il sussidio. Ma di questi corsi non si hanno notizie.
“(Il professore per rispondere sceglie l’ironia, ndr) Non c’è problema: Meloni ha detto che troverà il posto a tutti entro agosto. Siamo tranquilli, sono tranquilli i poveri, gli occupabili che sanno che Meloni li sistemerà e pure con un’occupazione dignitosa”.

E sui corsi di formazione?
“(Il professore continua a scegliere di buttarla sul sarcasmo, ndr). Avremo questi al più presto anche domani. Magari sono già cominciati e non ce ne siamo accorti, né io né lei. Ci saranno i corsi e dal primo agosto ci sarà lavoro per oltre 700mila persone. Siamo convinti che il Governo lo farà. Noi non lo sappiamo (continua l’ironia, ndr) forse di nascosto questi corsi li stanno già facendo, saranno clandestini!”.

Che poi bisogna mettersi d’accordo sull’identikit di tali occupabili, visto che per il 70% si tratta di soggetti con bassissima qualifica e scolarità. E la situazione è particolarmente drammatica nel Mezzogiorno.
“(Il professore continua a scegliere l’ironia per rispondere, ndr). Ma noi sappiamo che sono 780mila sfaccendati che stanno sul divano tutto il giorno! Se va a casa loro trova il divano con l’occupabile disteso 24 ore su 24 e a volte trova anche Matteo Renzi che sta con loro. Che ci assicura continuamente che sono tutti così: persone pigre sul divano!”.

Il governo in Italia smantella il Reddito di cittadinanza e in Europa appoggia le raccomandazioni sul reddito minimo. Che succede?
“In Europa il reddito minimo è ultra scontato da anni. Solo da noi si discute se ci vuole il Reddito di cittadinanza oppure no. Siccome ora il Governo vuole avere un rapporto intenso con l’Europa, a Bruxelles si trova d’accordo anche con le raccomandazioni sul reddito minimo, in Italia invece la musica è un’altra: si fa la guerra ai poveri. La verità è che l’Italia non fa parte dell’Europa. Dunque quello che si dice a Bruxelles è diverso da quello che si dice a Roma. La Meloni ha una politica per l’Europa e una politica per l’Italia. In Europa i poveri devono mangiare evidentemente, in Italia no. In Germania forse sono lavoratori mentre da noi stanno stravaccati sul divano, secondo la teoria dei vari Renzi”.

Le denunce di infortunio sul lavoro nel 2022 sono aumentate del 25,7% rispetto al 2021. Crescono anche rispetto al 2019 anno pre-pandemia.
“Da una parte che gli infortuni siano aumentati vuol dire che per fortuna vengono denunciati. Non è che prima non ci fossero è che non venivano denunciati. Se un marocchino su un’impalcatura si fa male di solito non si denuncia. Di chi sono le responsabilità? In questo caso non dei governi che hanno fatto le leggi ma dei privati che non le rispettano. Potrebbe forse l’esecutivo aumentare gli ispettori che vanno nei cantieri a controllare che sia tutto a norma. Ci sono alcuni infortuni che nascono per responsabilità individuale, per mancanza di attenzione da parte dei lavoratori, ma la maggioranza si spiegano con il fatto che non vengono rispettate le norme di scurezza”.

Sono passati cento giorni circa dalla nascita del governo Meloni si aspettava quanto fatto finora?
“Assolutamente sì. Da un governo di destra mi aspetto che faccia cose di destra e sarà sempre di più così. Realizzano quanto hanno promesso ai propri elettori. Per fare cose di sinistra ci vuole un governo di sinistra. Che poi peraltro neanche questo è sempre vero. Spesso la sinistra ha fatto cose di destra come con le privatizzazioni fatte dai governi Amato, Prodi e dai due di D’Alema. Ma questo è un discorso troppo lungo che ci porterebbe lontano. Meglio chiuderla qui”.