Decreto bollette 2023 approvato in Cdm: cosa prevede e cosa cambia per gli italiani dal 1° aprile

Via libera al decreto bollette 2023: il Cdm, su proposta del ministro del Mef Giancarlo Giorgetti, ha approvato il testo.

Decreto bollette 2023 approvato in Cdm: cosa prevede e cosa cambia per gli italiani dal 1° aprile

Decreto bollette 2023 approvato in Cdm: stanziati 4,9 miliardi di euro. Cosa cambia per gli italiani dal 1° aprile 2023 e quali sono tutte le misure e le novità inserite nel testo che ha ricevuto il placet dei ministri del Governo Meloni?

Decreto bollette 2023 approvato in Cdm: cosa prevede e cosa cambia per gli italiani dal 1° aprile

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il decreto con le misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette. Nel testo, sono inclusi anche interventi in favore del settore sanitario per un ammontare complessivo di risorse stanziate corrispondenti a 4,9 miliardi di euro.

Le misure a sostegno di famiglie e imprese contro caro energia sono state rimodulate e avranno scadenza trimestrale. Inoltre, si terrà conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia che dell’obiettivo di favorire il risparmio energetico.

Per quanto concerne il gas, per il prossimo trimestre compreso tra il 1° aprile e il 30 giugno 2023, il Governo ha confermato la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema. È stata, poi, prorogata l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia a gas metano.

Alla luce del ridimensionamento dei costi del gas natura all’ingrosso, il contributo introdotto a favore dei consumatori ino a 5.000 metri cubi è stato riconfermato solo per il mese di aprile, con una riduzione del 35% del valore applicato nel trimestre precedente.

A tutela dei nuclei familiari, l’esecutivo ha deciso di prorogare fino al 30 giugno il bonus sociale, lo sconto sulle bollette di luce e gas per le famiglie con Isee fino a 15 mila euro.

Le novità per famiglie e imprese italiane

Il decreto bollette ha introdotto una novità rispetto alle spese di riscaldamento, introducendo un nuovo incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito. Dal prossimo 1° ottobre fino al 31 dicembre 2023, gli italiani riceveranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento. I criteri per l’assegnazione del contributo verranno stabiliti con un successivo decreto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, in accordo con il Mef. Coinvolta anche l’Arera che stabilirà le modalità applicative e quantificherà il contributo da erogare, in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche.

Sul fronte delle imprese, queste ultime potranno continuare a beneficiare dei crediti d’imposta al 40% e al 45% fino al 30 giugno 2023 se nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.

Per l’anno di imposta 2022, gli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica possono contare, per la componente riconducibile all’energia ceduta, su un regime di tassazione agevolato basato sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica, determinato dall’Arera, e il valore di 120 euro/MWh.

Sanità e regime fiscale nel decreto bollette 2023

Nel dl, poi, c’è spazio anche per il settore della Sanità per il quale il Governo Meloni ha stanziato circa 1,1 miliardi di euro per Province autonome e Regioni. In questo modo, l’esecutivo vuole tamponare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore.

In ambito fiscale, facendo riferimento alle scadenze introdotte con la legge di bilancio, sono stati posticipati dal 31 marzo al 31 ottobre 2023 i termini di pagamento della prima rata per regolarizzare le violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022. Per il pagamento della prima, della seconda e della terza rata per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti, invece, le scadenze slittano al 30 settembre 2023, al 31 ottobre 2023 e al 30 novembre 2023.

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